Borsa Milano stabile, toniche banche, risparmio gestito, giù Rcs e Cairo

Reuters

Pubblicato 17.05.2021 14:39

MILANO, 17 maggio (Reuters) - Indici stabili a Piazza Affari in linea con le altre borse europee in un avvio di settimana con gli investitori che mostrano cautela dopo dati inferiori alle attese sulle vendite al dettaglio cinesi e il nuovo picco di contagi da COVID-19 in alcuni Paesi asiatici.

"Mattina abbastanza piatta. Prima parte della seduta tranquilla. Preoccupa la risalita dello spread", osserva un trader.

Il differenziale di rendimento fra titoli di stato decennali italiani e tedeschi si è allargato fino a 120 punti base, nuovo massimo da fine gennaio.

Tra i titoli in evidenza:

Ben comprato il comparto dei bancari guidati da Unicredit (MI:CRDI) che sale di oltre l'1%. Fa decisamente meglio Banco Bpm (MI:BAMI) in salita del 2,4% con un trader che cita sempre le attese di "M&A", cedente invece Bper (MI:EMII) (-0,5%). Poco mossa Mps (MI:BMPS) dopo che l'Ad di Mediocredito Centrale Mattarella ha aperto alla possibilità di partecipare ad un eventuale processo di acquisizione della banca.

Forti vendite su Rcs (MI:RCSM) (-3,6%) dopo che la camera arbitrale di Milano ha deciso venerdì a favore di Blackstone nella disputa aperta da Rcs sulla passata cessione della sua sede storica, respingendo le richieste di risarcimento del gruppo editoriale. La controllante Cairo Communication (MI:CAI) perde oltre il 7%.

Banca Akros ha ridotto il giudizio su Rcs a "neutral" da "accumulate", pur ritenendo contenuto il rischio finanziario del gruppo a fronte della controcausa del fondo Usa, che ripartirà ora negli Stati Uniti dopo la conclusione del procedimento milanese.

Bene il risparmio gestito dopo che Hsbc ha alzato i target price di Azimut (MI:AZMT), Banca Generali (MI:GASI), Banca Mediolanum (MI:BMED) e Poste (MI:PST).

Stellantis sale dello 0,6% dopo aver preannunciato una partnership strategica con il produttore di componenti elettronici di Taiwan, Foxconn.

Ancora debolezza su Atlantia (MI:ATL) che perde l'1,7% in assenza di novità sulla vendita dell'88% di Aspi e la fuoriuscita dei Benetton dal capitale.