Borsa Usa volatile su attesa esito trattative per misure stimolo

Reuters

Pubblicato 23.10.2020 17:38

(Reuters) - Forte volatilità a Wall Street, dove il Dow e il Nasdaq sono in ribasso e l'S&P 500 è in lieve rialzo, con gli investitori in attesa di progressi nell'ambito delle trattative per un nuovo pacchetto di misure di stimolo contro il coronavirus.

Il Nasdaq è zavorrato da un crollo dell'11,3% di Intel Corp (NASDAQ:INTC), produttore di semiconduttori, dopo che l'azienda ha riportato un calo dei margini, in un quadro in cui i consumatori acquistano computer più economici e le aziende in difficoltà e i governi riducono le spese per i data center.

Mark Meadows, capo di Gabinetto della Casa Bianca, ha detto nella tarda giornata di ieri che i negoziati con i parlamentari per un nuovo pacchetto di misure di stimolo, che ammonta ora a 1.900 miliardi di dollari, sono entrati in una nuova fase.

Le incertezze relative alle tempistiche dell'approvazione del pacchetto di aiuti hanno pesato sui principali indici di Wall Street, impostati per chiudere una settimana nervosa in lieve ribasso.

Alle 17,50 il Dow Jones è in ribasso di 35,49 punti o lo 0,13% a 28.328,17 e l'S&P 500 è in lieve rialzo di 0,72 punti o lo 0,02% a 3.454,21. Il Nasdaq Composite cede 43,16 punti o lo 0,37% a 11.463,49.

Prosegue, nel frattempo, la stagione delle trimestrali, con l'84% delle 126 aziende dell'S&P 500 che hanno pubblicato i risultati fino a questo momento che hanno superato le previsioni sugli utili per il terzo trimestre, secondo i dati elaborati da Refinitiv.

Gilead Sciences balza del 2,2% dopo che il Remdesivir, il farmaco antivirale della casa farmaceutica, è diventato il primo e unico trattamento approvato per il Covid-19 negli Stati Uniti.

Il comparto healthcare avanza dell'1%, più di ogni altro settore dell'S&P.

American Express cede il 2,2% dopo aver mancato le previsioni dell'utile per il terzo trimestre su accantonamenti per possibili ritardi nei pagamenti e con i clienti che hanno speso meno nel periodo di recessione innescato dal coronavirus.