Bper fissa termini aumento per acquisto ramo Intesa-Ubi, rivede target 2021

Reuters

Pubblicato 30.09.2020 09:28

MILANO (Reuters) - Il Cda di Bper Banca (MI:EMII) ha fissato i termini per l'aumento di capitale da circa 800 milioni di euro destinato a finanziare l'acquisto del ramo d'azienda nell'operazione Intesa-Ubi con uno sconto del 30,97% e ha rivisto le stime sui target economico-finanziari della nuova entità.

Nell'ambito dell'acquisizione di Ubi Banca (MI:UBI) da parte di Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Bper acquisterà 532 filiali.

Il closing dell'operazione - si legge in una nota - è previsto per la seconda metà di febbraio 2021 per quanto riguarda le filiali di Ubi e nel secondo trimestre per il trasferimento di quelle di Intesa.

Il Cda di Bper ha quindi rivisto i target economico-finanziari della 'combined entity' costituita dal gruppo inclusivo del ramo.

Nel dettaglio l'utile netto consolidato al 2021 è visto a circa 350 milioni dai 375 milioni stimati in agosto, mentre il Cet1 fully loaded è atteso oltre 13% rispetto alla stima del mese scorso che indicava un coefficiente "in area 13%". Confermati i target su Npe ratio lordo e cost/income al 2021 rispettivamente al 9% e al 60%.

L'aumento di capitale, fino a un massimo di 802,2 milioni di euro, partirà il 5 ottobre per chiudersi il 23 con diritti negoziabili fino al 19 ottobre.

Il prezzo di emissione delle nuove azioni è stato fissato a 0,90 euro, di cui 0,30 come sovrapprezzo, con uno sconto del 30,97% sul Terp calcolato sul prezzo di riferimento di ieri.

Le nuove azioni saranno offerte in opzione agli azionisti e ai titolari di obbligazioni convertibili legate al bond AT1 emesso il 25 luglio 2019 nel rapporto di otto nuove ogni 5 diritti posseduti.

A ogni azione in circolazione verrà accreditato un diritto di opzione, mentre per ogni obbligazione convertibile saranno accreditati 59.523 diritti di opzione.

Unipol (MI:UNPI) e UnipolSai (MI:US), che hanno circa il 20% di Bper, hanno già comunicato la disponibilità a sottoscrivere l'aumento pro quota. Lo stesso ha fatto Fondazione di Sardegna titolare del 10,22% e di obbligazioni convertibili.