Reuters
Pubblicato 14.10.2020 17:09
di Lisa Jucca
MILANO (Reuters) - Dividere in due UniCredit (MI:CRDI) potrebbe regalare agli azionisti della banca un bonus da 3 miliardi di euro. L'AD Jean Pierre Mustier sta accelerando i piani per separare gli asset italiani della banca, che valgono 16 miliardi in borsa, dal business estero, secondo quanto riportato da Reuters. Uno spinoff potrebbe offrire al titolo fino al 20% di upside. In un deal con Commerzbank (DE:CBKG) o con BNP Paribas, il ritorno potrebbe essere ancora più alto.
Nonostante la profonda pulizia di bilancio attuata da Mustier, in sella dal 2016, il titolo UniCredit soffre. Al 28% del proprio valore tangibile, la seconda maggiore banca italiana tratta solo leggermente a premio rispetto a rivali nazionali più deboli e più piccoli, come Banco BPM e Banca Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS). Nonostante abbia realizzato circa il 60% dei ricavi all'estero l'anno scorso, gli investitori penalizzano ingiustamente UniCredit per via della sua base milanese. L'esposizione italiana scoraggia i pretendenti stranieri e aumenta il costo del funding.
Portare indietro l'orologio rispetto all'acquisizione di HVB nel 2005, e creare due distinte società quotate in borsa, permetterebbe agli investitori di valutare ciascuna parte più chiaramente. Privo del business europeo, il titolo italiano scambierebbe a sconto. Tuttavia, specie con una quotazione a Francoforte, ciò potrebbe essere ampiamente compensato da valutazioni più alte per il business estero - che includerebbe probabilmente i Paesi dell'Europa orientale, la Germania, l’Austria e l'investment banking.
Le attività italiane potrebbero verosimilmente trattare al 25% del loro tangibile book value, poco sopra i concorrenti italiani minori. Con un valore di libro intorno a 20 miliardi di euro, stimato in base alla quota dei ricavi italiani sul totale ed alle stime fornite da Refinitiv, la banca italiana potrebbe valere intorno a 5 miliardi di euro. Il rendimento del 4% sul capitale per le divisioni estere nel primo semestre del 2020 suggerisce una capitalizzazione di mercato pari ad almeno il 40% del book value di questi asset - stimato a 34 miliardi di euro - quindi 14 miliardi di euro. Gli azionisti resterebbero quindi con due banche, per un valore combinato di 19 miliardi di euro.
Uno spinoff potrebbe anche offrire a Mustier una via per l'M&A. Fondere la nuova Hvb con, per esempio, Commerzbank, creerebbe un'entità di grandi dimensioni, insieme a una riduzione dei costi. Vendere a una grande banca straniera come BNP Paribas richiederebbe un premio di controllo, forse del 30%.
Sarebbe un'operazione costosa e complessa. Mustier dovrebbe anche ottenere il via libera dal futuro presidente, l'ex ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan, nominato ieri nel board, e convincere il governo italiano. La convenienza per gli investitori è in ogni caso chiara.
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(Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Milano Cristina Carlevaro)
Scritto da: Reuters
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