Reuters
Pubblicato 23.07.2021 14:50
WASHINGTON (Reuters) - Non solo Facebook (NASDAQ:FB), anche YouTube è sulla lista di piattaforme social che, secondo i funzionari della Casa Bianca, sono responsabili dell'allarmante disinformazione riguardo i vaccini Covid e non stanno facendo abbastanza per fermarla, secondo alcune fonti vicine all'amministrazione.
Le critiche arrivano a una settimana dai commenti del presidente Joe Biden che ha accusato Facebook e i social media di "uccidere persone" per non essere riusciti a fermare la diffusione di notizie fuorvianti sui vaccini.
Negli ultimi giorni Biden ha usato toni meno duri.
Un funzionario dell'amministrazione Biden ha detto che uno dei problemi principali è "l'applicazione incoerente". YouTube, divisione di Alphabet (NASDAQ:GOOGL), e Facebook hanno la facoltà di decidere che cosa si qualifichi come disinformazione sulle proprie piattaforme. Ma i risultati di questa politica hanno lasciato insoddisfatta la Casa Bianca.
"Facebook e YouTube () sono il giudice, la giuria e il boia per quello che avviene sulle loro piattaforme", secondo un funzionario dell'amministrazione, parlando dell'approccio delle aziende alla disinformazione relativa al Covid. "Possono darsi da soli i voti per i compiti a casa".
Tra le notizie fuorvianti relative ai vaccini che l'amministrazione Usa sta combattendo ci sono la teoria secondo cui i vaccini contro il Covid siano inefficaci, le informazioni false sulla presenza di microchip e quelle che affermano che i vaccini sarebbero dannosi per la fertilità femminile, secondo il funzionario.
I social media sono finiti nell'occhio del ciclone recentemente a causa delle dichiarazioni di Biden, della portavoce della Casa Bianca Jen Psaki e del Chirurgo Generale Vivek Murthy, che hanno tutti sottolineato come la diffusione di notizie false stia rendendo più difficile combattere la pandemia e salvare vite.
(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)
Scritto da: Reuters
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