Creval, Dumont non contrario a M&A ma chiede che Agricole riveda offerta

Reuters

Pubblicato 12.04.2021 13:58

Aggiornato 12.04.2021 16:00

MILANO (Reuters) - Dgfd, holding dell'imprenditore francese Denis Dumont, azionista con il 6,15% di Creval (MI:PCVI), chiede che Credit Agricole (PA:CAGR) Italia riveda al rialzo il prezzo dell'Opa lanciata sulla banca valtellinese, ampliando la platea di azionisti che hanno giudicato l'offerta bassa.

In una dichiarazione resa via email, Dgfd dice che "coerentemente con la propria politica di investimento e la propria visione e valori, da un lato invita l'offerente a rivedere il prezzo d'offerta coerentemente con il valore della banca".

Dall'altro lato, aggiunge, "in caso di mancata revisione dell'offerta e di mancato successo dell'Opa, non esclude di intraprendere tutte le più opportune azioni finalizzate a dare stabilità all'azionariato e a sostenere l'indipendenza assoluta di Creval".

Dumont non è contrario a operazioni di M&A e sottolinea di conoscere "la serietà e la qualità della casa madre dell'attuale offerente che auspicabilmente dovrebbe però rispecchiarne i valori e lo stile indiscusso".

Anche il mercato "sembra accogliere positivamente come prospettiva strategica di crescita" un'ipotesi di Opa, ma "respinge fermamente" l'offerta lanciata da Credit Agricole a 10,5 euro per azione, "ritenendo che il prezzo offerto non sia adeguato al valore attuale e prospettico del Creval", aggiunge Dumont.

Fin dall'annuncio dell'offerta le quotazioni di Borsa di Creval sono state sopra il prezzo dell'offerta. Alle 14,40 circa il titolo scambia a 12,3 euro in rialzo dello 0,74%.

Allo scorso venerdì le adesioni all'Opa, iniziata il 30 marzo e che si concluderà, salvo proroghe, il 21 aprile, sono state quasi nulle.

Anche lo stesso board di Creval, a fine marzo, pur riconoscendo la valenza strategica del progetto di integrazione proposto da Credit Agricole Italia, ha detto che il prezzo di 10,5 euro offerto non è "congruo" in quanto non valorizza adeguatamente l'istituto.

In particolare, ha indicato la banca, il prezzo è inferiore al minimo del range individuato in base alle stime degli advisors, pari a 12,95 euro.

In precedenza, altri azionisti che rappresentano almeno il 25% del capitale di Creval, tra cui Hosking Partners, Petrus Adviser e Kairos, si sono espressi contro l'offerta.