Crisi Argentina colpisce anche l’Italia: le società coivolte

Investing.com

Pubblicato 13.08.2019 10:30

Di Mauro Speranza

Investing.com - Mattinata caratterizzata dalla vendite a Piazza Affari dove il Ftse Mib perde lo 0,80%, tra le peggiori in Europa.

Proseguono le incertezze collegate alla crisi in Argentina, dove ieri l’indice principale Merval ha ceduto il 38% e il peso argentino è crollato nei confronti del dollari.

Il crollo era arrivato dopo la sconfitta alle primarie di Mauricio Macri, presidente argentino dal 2015 quando aveva battuto il peronismo e il suo predecessore Cristina Fernandez de Kirchner.

Macri paga il prezzo delle promesse elettorali deluse e di una crisi che prosegue dopo che il Paese aveva sfiorato il default accedendo per un soffio agli aiuti del Fondo Monetario Internazionale (FMI).

Le scelte di Macri avevano portato ad una continua svalutazione del peso, alla frenata dei consumi e degli investimenti, a cui si aggiunge un’inflazione al 50%, rendendo molto difficile il rispetto dei target di pareggio del bilancio 2019.

“Il rischio di un peso argentino a quota 80 contro dollaro entro Natale, è tutt’altro che remoto”, spiega l’analista Enzo Farulla al Sole 24 Ore. “Il debito pubblico, attorno all’80% del Pil, non è a livelli allarmanti e i titoli di debito in valuta straniera prevedono scadenze lontane, nel 2033 e 2038. Non vi sono perciò timori per un default analogo a quello del 2001, quando l’esposizione debitoria fu di dimensioni ragguardevoli”, conclude l’esperto.

“Il vero timore è rappresentato dalla possibilità che il nuovo governo peronista, versione locale dei sovranisti, possa chiedere di rinegoziare l’accordo con l’FMI”, aggiunge Yerlan Syzdykov, global head dei Mercati emergenti presso Amundi Asset Management, “ricominciando un giro di tango che gli investitori conoscono fin troppo bene e di cui farebbero volentieri a meno”.

La grave crisi nel paese continua a influenzare i mercati, compreso quello italiano. Tra i titoli più espositi troviamo Tenaris (MI:TENR) che oggi cede oltre l’1%, dopo la chiusura a -3,29% arrivata ieri nel mezzo della crisi. L’azienda produttrice di tubi per il mercato petrolifero vanta una presenza storica nel paese sudamericano e possiede in Argentina un quinto della sua capacità produttiva.

Male anche Saipem (MI:SPMI) che aggiunge un 1% alle perdite di ieri (-2,44%). Oltre alle ripercussioni generali sul mercato petrolifero argentino, il gruppo ha ottenuto diversi contratti nell’area a partire dal 2018.

Vota l’App
Unisciti ai milioni di utenti che utilizzano l’app di Investing.com per restare sempre aggiornati.
Scarica ora

Tra gli altri titoli esposti in Argentiamo troviamo Pirelli (MI:PIRC), oggi in flessione dell’1,56% dopo il -0,93% di ieri, CNH Industrial (MI:CNHI) che perde il 2% in due giorni, Salini Impregilo (MI:SALI) che dopo il -4,40% della giornata di ieri, cede un altro 1% e Fincantieri (MI:FCT) con un -5% da ieri.

Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.

Esci
Sei sicuro di voler uscire?
No
Annulla
Salvare le modifiche