Eni accelererà crescita rinnovabili con sviluppo 'greenfield', M&A

Reuters

Pubblicato 04.12.2020 17:50

Aggiornato 05.12.2020 04:37

di Stephen Jewkes

MILANO (Reuters) - Eni (MI:ENI) punta ad espandere la propria presenza nel settore delle energie rinnovabili in Europa, negli Stati Uniti e nel Pacifico sviluppando i propri progetti e tramite piccole acquisizioni.

Lo ha detto a Reuters Massimo Mondazzi, direttore generale Energy Evolution di Eni.

"Stiamo iniziando virtualmente da zero, quindi avremo bisogno di molta attività di sviluppo 'greenfield', insieme ad alcune piccole acquisizioni per raggiungere i nostri target per il 2030", ha detto Mondazzi. "Vedrete nuovi progetti in arrivo nei prossimi mesi".

"Puntiamo all'Europa dove ci piacerebbe servire i nostri clienti con l'energia rinnovabile che produciamo ma anche agli Usa, all'Australia e ad alcune aree in sviluppo nella regione del Pacifico".

Oggi Eni ha fatto un primo passo nel settore eolico offshore, spendendo 405 milioni di sterline per acquisire il 20% del progetto Dogger Bank da 2,4 gigawatt, destinato a diventare il più grande parco eolico al mondo.

Mondazzi ha detto che la società non intende esagerare con le acquisizioni, ma farà piccole operazioni per entrare in nuovi mercati e tecnologie, aggiungendo che potrebbe anche acquistare piccoli portafogli retail per creare piattaforme per offrire nuovi servizi.

Alcuni analisti temono che sarà difficile trovare operazioni con un buon valore nel settore dell'energia rinnovabile poiché gli asset sono molto richiesti e sono venduti a prezzi alti.

Eni, ha affermato Mondazzi, manterrà le attività nel settore dell'energia solare in Australia, dove al momento sta vendendo asset del gas, come piattaforma per la crescita.

"E' un paese interessante e vogliamo avere asset aggiuntivi d'energia rinnovabile nel paese e forse collegare alcuni clienti a questi asset", ha detto.

Mondazzi, fino a poco tempo fa Cfo di Eni, è stato nominato direttore generale della nuova divisione 'Energy Evolution', creata quest'anno per curare le attività nel settore delle energie rinnovabili e alternative, tra cui anche le bioraffinerie e l'idrogeno.

Eni ha promesso di ridurre le emissioni di gas serra dell'80%. Il gruppo destinerà il 25% degli investimenti alle energie rinnovabili nel 2023, con gas e petrolio che faranno la parte del leone. Questo è però destinato a cambiare.

"Dopo il 2025, la produzione di petrolio diminuirà e il gas si stabilizzerà. È probabile che entro il 2030, il 50% della spesa sarà dedicato alle nostre linee di transizione energetica", ha detto.

Le riserve di gas e petrolio esistenti di Eni, in portafoglio a circa 50 dollari il barile, dovrebbero generare il 94% del loro valore complessivo entro il 2035.

"Siamo poco esposti a rischi da 'stranded asset' e siamo comunque molto attenti rispetto a quali asset sviluppare", ha dichiarato Mondazzi.

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