Europa in rincorsa mentre economia Usa si prepara a decollare

Reuters

Pubblicato 19.03.2021 14:31

di Jan Strupczewski

BRUXELLES (Reuters) - In difficoltà nel mettere in moto la campagna vaccinale e il piano di ripresa economica, l'Europa può solo guardare con invidia il percorso di crescita stratosferica che si prospetta per l'economia Usa, alimentata da stimoli fiscali.

Ma economisti e politici consigliano cautela nel fare paragoni diretti tra le due, sottolineando che molte delle differenze mascherano il sostegno che i lavoratori e le imprese europee ricevono dai sistemi di welfare più ampi dei vari Stati del blocco, a cui si aggiungono in molti casi ammortizzatori sociali generosi.

La questione più rilevante, dicono, è se la rete europea di protezioni sociali più estese finirà nel lungo periodo per soffocare quella ristrutturazione dell'economia che i leader sperano sia uno dei pochi lasciti positivi della crisi sanitaria.

"Il contratto sociale europeo porta ad un rimbalzo più contenuto", ha detto Daniel Gross, a capo del think-tank Centre for European Policy, commentando il trade-off implicito tra garantire posti di lavoro e imprese esistenti e permettere l'emersione di nuove attività.

"Potrebbe anche intralciare la crescita a medio termine se i cambiamenti strutturali sono troppo lenti", ha aggiunto.

Gli stessi fattori hanno pesato quando l'Europa è emersa molto più lentamente degli Stati Uniti dalla crisi finanziaria globale del 2008-09. Questa volta, la preoccupazione aggiuntiva è che i ritardi nella vaccinazione nei 27 paesi Ue espongano il blocco ad ulteriori penalizzanti lockdown mentre l'economia Usa torna a vivere.

Il nuovo piano di stimoli di Washington da 1.900 miliardi ha messo ancora più in evidenza le difficoltà europee: la Federal Reserve ha previsto questa settimana un tasso di crescita degli Usa del 6,5% per il 2021 contro il ben più modesto 3,7% stimato per l'economia europea.

Il Fondo monetario internazionale prevede che gli Usa torneranno ai livelli di produzione pre-crisi entro la fine dell'anno, sei mesi prime della Ue, e anche questa previsione si basa sull'idea che la Ue riesca a gestire la pandemia e a tornare ad un certo grado di normalità.