Reuters
Pubblicato 18.02.2022 18:40
Aggiornato 18.02.2022 19:09
MILANO (Reuters) -Exor, holding della famiglia Agnelli, ha raggiunto un accordo con l'Agenzia delle Entrate in merito a una complessa vicenda fiscale, con particolare riferimento al rispetto della Exit Tax.
In particolare Exor (MI:EXOR) pagherà 746 milioni di euro, di cui 104 a titolo di interessi, nell'ambito dell'accordo, dice una nota.
La vicenda è relativa alla fusione tra Exor SpA ed Exor Holding NV, controllata olandese, che ha portato a dicembre 2016 alla nascita dell'attuale Exor.
La holding ha applicato la regolamentazione Pex (Participation Exemption) del Corporate Income Tax Act secondo cui il 95% delle plusvalenze legate alle partecipazioni era esente e quindi escluso dal reddito imponibile ai fini della determinazione della Exit Tax.
Secondo le autorità italiane la Pex non si applica ai casi in cui una holding trasferisce il domicilio fiscale all'estero senza mantenere una presenza stabile in Italia.
La holding della famiglia Agnelli "resta convinta di aver agito in accordo con le norme" e l'accordo non "deve essere interpretato come il riconoscimento o l'accettazione da parte di Exor delle interpretazioni avanzate dall'Agenzia delle Entrate", prosegue la nota.
L'accordo si rifletterà nei conti 2021 della società.
Exor precisa anche che non ci sono questioni fiscali pendenti relative agli anni in cui aveva la residenza fiscale in Italia.
In una nota separata la controllante Giovanni Agnelli e C Sapaz comunica di aver sottoscritto un accordo con l'Agenzia delle Entrate per il pagamento di 203 milioni, di cui 28 milioni come interessi.
(Gianluca Semeraro, editing Sabina Suzzi)
Scritto da: Reuters
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