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Pubblicato 17.07.2019 11:34
Investing.com - Titolo Fiat (MI:FCHA) in recupero a Piazza Affari, dopo un’apertura negativa. Le azioni Fca, infatti, virano in positivo e vengono scambiate a 12,22 euro.
Se ieri il titolo aveva chiuso in flessione del 3% dopo le decisioni di Goldman Sachs, la mattinata di oggi si era aperta con i dati sulle immatricolazioni in Europa relative al mese di giugno.
Secondo l’Associazione dei costruttori europei (Acea (MI:ACE)), nel vecchio continente sono state immatricolate il 7,9% in meno di auto rispetto allo stesso periodo del 2018, mentre nel primo semestre 2019 il calo arriva al 3,1%.
Male Fiat la cui performance è peggiore del mercato con una flessione del 13,55% e la sua quota di mercato che scende al 6,1% rispetto al precedente 6,4%.
I dati avevano portato tutto il settore auto in rosso, con perdite dell’1% per Faurecia e Daimler, mentre le vendite caratterizzavano anche Piaggio (MI:PIA), Michelin (PA:MICP), Porsche (DE:PSHG_p), BMW (DE:BMWG), Volkswagen (DE:VOWG), e le francesi Peugeot (PA:PEUP) e Renault (PA:RENA).
Proprio dalla Francia, il ministro francese Bruno Le Maire dichiarava al Corriere della Sera che se “la priorità resta l’alleanza Renault-Nissa”, in un “secondo tempo si potrà vedere come eventualmente consolidare questa collaborazione”.
Le Maire ha poi spiegato che “non è lo Stato francese che i è incagliato o che ha messo il veto” sulla fusione con Fiat, ma è stata “Fca a ritirare la sua offerta”. Da Parigi, il governo “ha solo indicato che la condizione necessaria era che tutti fossero d’accordo e in primo luogo che la fusione si facesse nel quadro dell’alleanza Renault-Nissan”, condizione alla base per “esaminare sviluppi successivi”.
La possibilità di una fusione viene rilanciata dagli analisti di Equita, i quali hanno inserito Fiat nella lista delle 11 idee di investimento che possono essere oggetto di “Merger and acquisitions (M&A)” nei prossimi mesi, operazione che può essere guidata da un efficientamento della struttura di capitale o da un consolidamento del settore.
Più pessimisti gli esperti di Banca Akros. "Il problema è che i giapponesi sono sempre più intolleranti e vogliono ottenere una maggior indipendenza, mentre i francesi vogliono che le due aziende diventino sempre più integrate".
"Le posizioni non sembrano conciliabili”, aggiungono, e “in questo contesto è difficile vedere un accordo con Renault ".
Scritto da: Investing.com
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