Future Ue a picco. Brent schizza verso i $130 ai livelli del 2008
Investing.com
Pubblicato 07.03.2022 08:21
Aggiornato 07.03.2022 08:48
Investing.com - Azionario europeo previsto ancora in forte calo questo lunedì in linea con le indicazioni delle Borse asiatiche, con il conflitto in Ucraina potrebbe durare più a lungo del previsto dopo le ultime dichiarazioni del presidente Putin. Inoltre, gli investitori temono uno shock dell’inflazione nell’economia globale, con il petrolio Brent che ha toccato i $129 al barile in vista di un possibile blocco delle importazioni di greggio russo.
Al momento, i future indicano in calo di 570 punti per il FTSE MIB, -380 punti per il DAX, il CAC 40 è indicato in calo di 140 punti mentre per l'Euro Stoxx 50 . Segui la Nikkei 225 cede il 2,9%.
Questa mattina si sta regsitrando un rialzo shock dei prezzi delle materie prime in reazione ad un possibile embargo europeo e statunitense sulle commodity russi. Proseguono in questo senso i colloqui con l'Iran per un aumento della produzione anche il loro rallentamento inziale sta innescando il pericolo di un possibile shock di stagflazione nei mercati globali.
Il Brent sta rimbalzando del 9% a 128,31 dollari al barile mentre il WTI segna un aumento del 8,5% a 125,47 dollari, con l'oro che si sta dirigendo velocemente verso i $2000 per oncia.
“Se l’Occidente dovesse bloccare le esportazioni degli energetici russi ci sarebbe uno shock per i mercati mondiali”, ha dichiarato a Reuters Ethan Harris, capo economista di BofA, aggiungendo che "la perdita di 5 milioni di barili dalla Russia potrebbe vedere il prezzo volare a 200 dollari al barile e rallentare la crescita mondiale". Secondo i dati della banca Usa, i prezzi delle materie prime stanno registrando l’inizio d’anno con i maggiori rialzi dal 1915.
Per questa settimana, c’è grande attesa per i dati sull’IPC statunitense, mentre giovedì la BCE comunicherà la decisione di politica monetaria in un momento in cui gli analisti si domandano se andrà avanti con il ritiro degli stimoli monetari o manterrà una certa flessibilità sugli acquisti obbligazionari.
“Visto che il rischio di stagflazione è molto reale, la BCE probabilmente manterrà una flessibilità massima con in programma di acquisti da 20 miliardi di euro nel secondo trimestre e forse anche oltre, effettivamente rimandando il momento degli aumento dei tassi”, ha dichiarato a Reuters Tapas Strickland, economista presso la NAB. “Le previsioni di indici al consumo maggiori, tuttavia, significano che degli aumenti dei tassi saranno presto necessari”, avverte l’economista.
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Scritto da: Investing.com
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