Generali batte attese in trim1 con Danni e asset management, tiene Vita

Reuters

Pubblicato 18.05.2021 08:12

Aggiornato 18.05.2021 11:28

MILANO (Reuters) - Generali (MI:GASI) ha battuto le stime degli analisti con i risultati del primo trimestre grazie al positivo contributo di Danni e asset management e alla resilienza del Vita pur in un contesto di tassi bassi.

Il segmento Vita, sensibile ai bassi tassi di interesse, ha preservato la sua redditività grazie al ribilanciamento del business mix verso linee unit-linked e puro rischio, si legge in una nota.

L'utile operativo è cresciuto dell'11% a 1,6 miliardi di euro, mentre l'utile netto è balzato a 802 milioni da 113 milioni un anno prima, quando fu impattato da svalutazioni legate alla pandemia del Covid.

Gli analisti prevedevano in media un utile operativo di 1,48 miliardi e un utile netto di 705 milioni secondo un consensus raccolto dalla compagnia.

Il Solvency ratio è cresciuto al 234% dal 224% di fine 2020 e si è mantenuto sopra 230% fino a venerdì scorso nonostante l'allargamento dello spread Btp/Bund recente, ha detto il Cfo Cristiano Borean in un press briefing.

Generali è stata meno impattata dei concorrenti dalla crisi del Covid in settori come eventi o credit insurance, ma ha comunque sofferto per il comparto viaggi. Nel primo trimestre Europ Assistance ha visto premi in flessione del 26,3%soprattutto sulla linea viaggi a causa delle restrizioni per la pandemia.

Una ripartenza è attesa nel terzo trimestre, "ma sarà importante la velocità di evoluzione dei vaccini nei diversi paesi", ha detto Borean.

Nel complesso i premi sono cresciuti del 4,2% a 19,7 miliardi con trend positivi sia nel Vita (+5,5%) sia nei Danni (+1,9%).

Il gruppo triestino, che presenterà il nuovo piano strategico tra fine 2021 e inizio 2022, conferma i target dell'attuale piano che termina quest'anno: una crescita annua composta 2018-2021 degli utili per azione tra il 6% e l'8%, un RoE atteso del 2021 maggiore dell'11,5% e un obiettivo di dividendi cumulati 2019-2021 tra 4,5 e 5 miliardi, subordinatamente al contesto regolatorio.