Goldman Sachs, famiglie Usa potrebbero vendere fino a 100 mld in azioni nel 2023

Investing.com

Pubblicato 03.10.2022 15:05

Aggiornato 03.10.2022 15:15

Di Senad Karaahmetovic

Gli strategist di Goldman Sachs (NYSE:GS)}} hanno fatto sapere in una nota ai clienti che le posizioni degli investitori sui mercati azionari "rimangono elevate" ma "l'aumento dei tassi d'interesse, il rallentamento della crescita e l'aumento della disoccupazione spingeranno le famiglie a continuare a vendere azioni". 

E' probabile, inoltre, che gli investitori stranieri diventino 'net seller' di equity Usa, mentre le società potrebbero diventare la "maggiore  di domanda di azioni a causa dei forti riacquisti e della debolezza delle emissioni".

Allo stesso modo, anche i fondi pensione potrebbero diventare acquirenti netti nel 2023, mentre, secondo le previsioni di Goldman Sachs, le famiglie potrebbero vendere fino "a 100 miliardi di dollari in azioni nel 2023".

"Storicamente, il rallentamento della crescita e l'aumento della disoccupazione hanno coinciso con la vendita di azioni da parte delle famiglie", aggiungono gli strateghi.

Anche la raccolta delle perdite fiscali dei fondi comuni rappresenta un rischio di ribasso tattico, avvertono gli strateghi. "Il 24% degli AuM dei fondi comuni attivi termina l'anno fiscale a ottobre. I fondi che cercano di ridurre le loro passività fiscali potrebbero vendere alcuni dei loro titoli nel prossimo mese. Il nostro fattore long/short Momentum è salito del 12% dall'inizio di agosto, il che suggerisce che alcune vendite di titoli in perdita fiscale potrebbero essere già in corso".

Infine, dalla banca d'investimento vedono una prospettiva di rialzo per l'obiettivo di fine anno di 3600 sull'S&P 500 nel caso di un miglioramento del contesto macro. Tuttavia, il rialzo in tale scenario sarebbe "limitato".

"Raccomandiamo di sfumare un simile rally e riteniamo che il rialzo dei mercati azionari rimarrà limitato fino a quando l'inflazione non sarà chiaramente sotto controllo. Secondo le nostre previsioni, in caso di atterraggio morbido, l'S&P 500 potrebbe raggiungere quota 4.000 (+10% dai livelli attuali) punti entro la fine del 2023. Al contrario, se gli investitori prezzano una recessione, prevediamo che l'S&P 500 scenda a 3.150 (-13%) prima di risalire a 3.750 (+3%) entro la fine del 2023, il che significa che la distribuzione dei rischi azionari a medio termine rimane sbilanciata verso il basso", concludono gli strateghi.

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