Il 'flash crash' delle Borse Ue? Colpa di un trader di Citigroup

Investing.com

Pubblicato 03.05.2022 09:26

Aggiornato 03.05.2022 09:58

Di Alessandro Albano 

Investing.com - Il crollo fulmineo registrato lunedì nei diversi mercati europei non sarebbe stato causato da un fattore tecnico, ma da un errore umano del trading desk di Citigroup (NYSE:C) a Londra, dove peraltro i mercati erano chiusi per Bank Holiday. 

"Questa mattina uno dei nostri trader ha commesso un errore durante l'ordine di una transazione", ha comunicato la banca americana in una nota inviata via e-mail citata da Bloomberg, precisando che "in pochi minuti, abbiamo identificato l'errore e l'abbiamo corretto."

Verso le 10 CEST, gli indici europei da Parigi a Oslo sono improvvisamente andati a picco senza ragione fra lo stupore generale degli operatori. I più colpiti sono stati i listini nordici a gestione Euronext (EPA:ENX) e Nasdaq, con Stoccolma e Oslo che hanno registrato perdite fino al -8% salvo poi recuperare una parte dei ribassi. 

L'errore hanno colpito anche altre piazze europee, come Francoforte, Milano e Parigi, con il Mib che nel giro di pochi secondi è arrivato a perdere il 4%. Secondo i dati Bloomberg, in quei pochi minuti di panico i mercati europei hanno perso più di 300 miliardi di dollari. 

"Stiamo esaminando questo episodio come una questione di routine, non ci sono state notizie sul mercato che possano spiegare un movimento così ampio", ha detto la portavoce di Euronext Oslo Cathrine Segerlund poco dopo l'accaduto. 

Per David Augustsson, portavoce del Nasdaq di Stoccolma ripreso da Bloomberg, “la nostra prima priorità era escludere problemi tecnici nei nostri sistemi e la nostra seconda priorità era escludere un attacco esterno ai nostri sistemi. Ora abbiamo escluso entrambi". "Per noi è molto chiaro che la causa di questa mossa nel mercato è una transazione molto sostanziale effettuata da un operatore di mercato", ha affermato il portavoce all'agenzia britannica. 

Anche per un trader citato lunedì da Reuters, non poteva trattarsi di un errore di sistema ma "di un errore di ordini legato a un basket di titoli europei", uno sbaglio che gli investitori e gli addetti ai lavori chiamano errore del "fat finger", o "dito grasso".

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