Il mercato non è pronto ad una Fed "falco", attenzione alla forward guidance

Investing.com  |  Autore Alessandro Albano

Pubblicato 02.05.2023 14:38

Aggiornato 02.05.2023 15:07

Di Alessandro Albano

Investing.com - I mercati sono ansiosi di vedere la fine di questo ciclo di inasprimento di politica monetaria, considerando anche le conseguenze di First Republic (NYSE:FRC) sul credito e il rallentamento dell'inflazione di fondo. 

Tuttavia, secondo diverse banche d'affari, gli investitori devono resistere ancora qualche riunione prima di vedere Jerome Powell staccare il piede dall'acceleratore dei tassi. 

Gli economisti di Citigroup (NYSE:C) si aspettano che la Fed aumenti i tassi di policy di 25 punti base, ma con un "rischio principalmente da falco" che potrebbe arrivare "dall'esatta formulazione della forward guidance nel comunicato".

"Più importante sarà l'esatta formulazione della forward guidance. Il comitato probabilmente rimuoverà la frase in cui afferma di 'prevedere un ulteriore irrigidimento delle politiche'. Ma piuttosto che segnalare una pausa, il Fomc vorrà preservare l'opzione per ulteriori rialzi dei tassi", hanno scritto gli economisti in una nota. 

La proiezione di Citi vede la Fed aumentare il costo del dollaro di altri 25 punti base a giugno, fino a raggiungere un intervallo finale del 5,5-5,75%. Una proiezione in linea con le previsioni calcolate dal Fed rate monitor di Investing.com. 

Quella di Citi non è una view isolata tra le grandi banche americane. Morgan Stanley (NYSE:MS) ha infatti messo in guardia dalle attese troppo accomodanti che sono prezzate attualmente negli asset, scrivendo in una nota che il mercato "non è pronto ad affrontare una Fed falco".

"Riteniamo che l'azionario stia prezzando un esito troppo ottimistico della politica: cioè tagli dei tassi nel 2023 senza crescita negativa. Se il messaggio trasmesso in occasione di questa riunione fosse più falco, potrebbe dare una brutta sorpresa sul breve termine", hanno scritto gli strategist della banca.

In questo senso, gli esperti ritengono che il mercato sottovaluti "il rischio associato alla riunione Fed", con "molti investitori" che non considerando l'imminente riunione Fed come "un potenziale rischio per l'azionario".

Parlando dei risultati trimestrali, secondo la banca d'investimento la recente performance di una parte di Wall Street è dovuta "al miglioramento delle revisioni sugli utili".

"La forza trainante della resistenza degli utili è l'aspettativa che si realizzi un'inflessione al rialzo della crescita degli EPS nel secondo semestre del '23 e nel 2024. È anche radicata l'opinione che le società abbiano già ridimensionato le spese e che l'espansione dei margini possa ora prendere piede. Siamo in disaccordo con questa affermazione, in quanto è contraria ai nostri modelli di utili e alla nostra tesi di leva operativa negativa", hanno aggiunto gli analisti.

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