Ilva, probabile slittamento termine cessione 30 giugno

Reuters

Pubblicato 20.05.2016 19:04

Ilva, probabile slittamento termine cessione 30 giugno

di Massimiliano Di Giorgio

ROMA (Reuters) - Per la cessione di Ilva si profila una nuova proroga perché sembra improbabile che il governo possa ricevere entro la fine del prossimo mese un piano industriale che garantisca un'effettiva ripresa dell'azienda.

Lo hanno riferito a Reuters quattro fonti a conoscenza delle procedure di vendita del più grande gruppo siderurgico italiano.

Il ministero dello Sviluppo Economico, interpellato, ha smentito che ci sia l'intenzione di prorogare il bando, emanato con una legge approvata alla fine di gennaio, che fissa il closing dell'operazione Ilva al prossimo 30 giugno.

Dagli uffici degli amministratori straordinari di Ilva però fanno sapere che il termine per la presentazione delle offerte vincolanti per Ilva è stato spostato dal 30 maggio al 23 giugno. [nL5N18H46Y]

Lo slittamento dei tempi per i bid vincolanti lascerebbe così solo una settimana per la scelta definitiva dell'acquirente, in mancanza di posticipi.

Una delle quattro fonti osserva che l'ostacolo principale all'eventuale proroga del bando potrebbe essere rappresentato dalla contrarietà dell'antitrust Ue, che a gennaio ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia per presunti aiuti di Stato nella vicenda di Ilva.

La Commissione europea non ha voluto commentare la richiesta di Reuters se ci siano discussioni con l'Italia sulla possibilità di prorogare il bando. Ma a gennaio Bruxelles ha insistito sul fatto che occorra vendere al più presto Ilva a un acquirente in grado di migliorarne gli standard ambientali e di garantirne la produttività.

L'azienda siderurgica, al centro di un processo per disastro ambientale per il quale sono stati sequestrati nel 2012 parte degli impianti di Taranto, è stata commissariata nel 2013 e sottoposta ad amministrazione straordinaria nel 2015.

Negli ultimi tre anni Ilva ha perso circa 3 miliardi di euro. Secondo Federacciai per rilevare e rilanciarla servirà non solo capacità tecnologica, ma anche una copertura finanziaria da circa 1,5 miliardi di euro.

A oggi, solo il gruppo Marcegaglia ha annunciato pubblicamente che, insieme al gigante della siderurgia mondiale Arcelor Mittal, presenterà un'offerta vincolante per Ilva entro la fine di maggio.

Un'altra possibile cordata è quella capeggiata dal gruppo siderurgico italiano Arvedi, che potrebbe essere affiancato da Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica (MI:LUX) e dalla turca Erdemir, riferiscono varie fonti.

Cassa Depositi e Prestiti (CDP.UL), holding di Stato, ha annunciato che sarà presente con una quota di minoranza nella "nuova" Ilva, ma non ha ancora preso posizione sulle alleanze.

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