Inchiesta Npl, da Mps violate norme e ritardata contabilizzazione 11 mld sofferenze -perizia

Reuters

Pubblicato 06.05.2021 14:42

MILANO (Reuters) - Nei bilanci di Mps (MI:BMPS) sino al 2017 ci furono "omesse svalutazioni di posizioni altamente problematiche" non, come era stato detto dalla banca, per "congiunture macroeconomiche negative" e per modifiche ai principi contabili che sono invece sempre rimasti "inalterati", ma per "direttive totalmente inefficienti... con conseguente violazione della normativa".

E' la sintesi delle conclusioni della perizia che Reuters ha potuto leggere, disposta dal gip milanese Guido Salvini, nell'ambito dell'ultima tranche ancora in indagini preliminari dei vari procedimenti sulla gestione della banca senese, cioè quello in cui l'ex presidente Alessandro Profumo, l'ex AD Fabrizio Viola e l'ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori sono indagati per falso in bilancio sulla contabilizzazione dei crediti deteriorati dal 2012 al 2015.

I periti del giudice, Gian Gaetano Bellavia e Fulvia Ferradini, scrivono inoltre che "in estrema sintesi... è risultato che le rettifiche nette sui crediti non contabilizzate per competenza" nei bilanci dal 2012 al 2015 "per complessivi 11,42 miliardi di euro, pari a 7,76 miliardi di euro al netto dell'effetto fiscale, sono di importo pressoché analogo agli intervenuti aumenti di capitale fra il 2014 e il 2015, ammontanti a 8 miliardi di euro".

Al momento i legali dei tre imputati non hanno commentato.

Il gip Salvini aveva conferito l'incarico ai due periti il 19 dicembre 2019 nell'ambito dell'incidente probatorio che la procura di Milano aveva chiesto dopo che il giudice, nel luglio dello stesso anno, aveva rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura stessa per i tre indagati. [https://www.reuters.com/article/mps-noarchiviazione-npl-idITKCN1UO0L2-OITTP]

Nell'ambito del suo provvedimento di rigetto della richiesta di proscioglimento per tutti avanzata dalla procura, il giudice Salvini aveva invece disposto l'archiviazione della banca, che era stata indagata come persona giuridica, e che figura invece come parte offesa.

Lo scorso 15 ottobre Profumo, Viola e Salvadori sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Milano per falso in bilancio in relazione ai derivati Santorini e Alexandria. I legali di tutti e tre gli imputati hanno annunciato che faranno appello contro la sentenza.