Incontro su revisione strategia Bce: cinque cose da tenere d'occhio

Reuters

Pubblicato 18.06.2021 15:45

Aggiornato 18.06.2021 15:55

FRANCOFORTE (Reuters) - I responsabili delle politiche monetarie della Banca centrale europea (Bce) si incontreranno questo fine settimana in un hotel di Francoforte per avviare la revisione della strategia globale che ridefinirà gli obiettivi della banca, con la possibilità di fissarne di nuovi nelle aree relative al cambiamento climatico e all'occupazione.

Di seguito sono elencate le cinque tematiche chiave in discussione in quello che sarà il primo incontro di persona dei banchieri della Bce in oltre un anno. Si tratta di un evento a porte chiuse e i media non vi avranno accesso.

La revisione, avviata all'inizio del 2020, dovrebbe concludersi nella seconda metà di quest'anno.

OBIETTIVO DI INFLAZIONE

È possibile che venga confermato l'obiettivo attuale "al di sotto ma vicino al 2%", ma ci sono poche probabilità di una revisione completa.

Il problema con l'attuale formulazione è che la clausola "al di sotto ma vicino a" crea l'impressione che la Bce si preoccupi più dell'inflazione al di sopra dell'obiettivo che al di sotto di esso.

Questo senso di asimmetria ha ostacolato gli sforzi della Bce per aumentare l'inflazione nell'ultimo decennio, nonostante la massiccia emissione di denaro, con alcuni investitori che dubitano dell'impegno della banca centrale o addirittura della capacità di raggiungere tale obiettivo.

Quindi è probabile che i responsabili di politica monetaria fissino l'obiettivo al 2%, lo dichiarino simmetrico ed esprimano una tolleranza per l'overshooting dopo un periodo di undershooting.

La questione chiave sarà se recuperare l'inflazione persa. La Federal Reserve statunitense ha iniziato a seguire tale approccio puntando all'inflazione media. Ma un tale sistema è complicato da ideare e comunicare, secondo alcuni.

CAMBIAMENTO CLIMATICO

La presidente della Bce Christine Lagarde ha detto chiaramente che la banca deve fare la sua parte nell'affrontare il cambiamento climatico, anche se i governi dovranno ancora sostenere il fardello maggiore.

L'uso dei poteri di vigilanza per costringere le aziende a rendere note più informazioni relative al clima sembra incontrovertibile. In effetti, la Bce ha già chiesto alle banche di effettuare un'autovalutazione del loro rischio climatico e condurrà uno stress test climatico nel 2022.

L'adattamento della politica monetaria è più controverso, tuttavia, anche se l'opposizione dei più conservatori, come il presidente della Bundesbank Jens Weidmann, sta scemando.

Le opzioni in esame includono l'orientamento degli acquisti di asset per favorire le attività con basse emissioni di CO2 o verso quelle aziende che si stanno impegnando per ridurle.

Il problema con un tale approccio è che gli acquisti di bond non sono uno strumento permanente, quindi l'aiuto della Bce sarebbe solo temporaneo. Inoltre, tale tendenza negli acquisti potrebbe anche alimentare bolle di asset.

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Un'altra opzione in esame è limitare l'accesso ai finanziamenti della banca centrale per le banche che finanziano le società più inquinanti. Dato che le banche dispongono di più di 2.000 miliardi di euro di prestiti della Bce, aumentare le soglie di garanzia avrebbe un impatto rapido.

MISURA DELL'INFLAZIONE

In un mondo di tassi di interesse super bassi, la crescita dei prezzi percepita dalle famiglie è superiore alle misure ufficiali perché i costi delle abitazioni fanno salire l'inflazione.

Tali costi sono inclusi solo in misura limitata nelle attuali letture dell'inflazione. Tuttavia, per Eurostat, l'agenzia statistica del blocco, la raccolta di dati tempestivi sui costi degli immobili occupati dai proprietari si è rivelata impossibile.

La Bce potrebbe considerare misure di inflazione alternative e potrebbe persino calcolare i dati sull'inflazione autonomamente. Ma qualsiasi mossa del genere sarebbe controversa e darebbe l'idea che la banca stia ritoccando i numeri non avendo raggiunto il suo obiettivo.

In definitiva, è probabile che la Bce si attenga alle misure attuali, ma continui a esercitare pressioni su Eurostat per migliorare gli indicatori sull'inflazione.

PEPP

Sebbene il Programma di acquisti di emergenza pandemica (Pepp) da 1.850 miliardi di euro non sia previsto nella revisione, incombe notevolmente sulle discussioni.

Il Pepp scadrà il prossimo marzo, quindi entro questo autunno la Bce dovrà discutere se ridurre il programma e se modificare altri strumenti per adattarsi meglio a un mondo post-pandemia.

Tuttavia, queste decisioni influenzeranno la politica monetaria per gli anni a venire, quindi prenderle prima che una revisione sia conclusa sembrerebbe controproducente.

UN MONDO DIVERSO?

Le principali regole economiche che hanno guidato la politica monetaria per decenni, in particolare la curva di Phillips, non sembrano più funzionare come prima della crisi finanziaria globale del 2008-2009.