Industria tedesca teme per debito Italia, poco zelo riformatore in attesa elezioni

Reuters

Pubblicato 22.09.2022 18:27

BERLINO (Reuters) - L'industria tedesca teme che il nuovo governo italiano, dopo le elezioni di domenica, abbia scarsa volontà di affrontare gli alti livelli di debito o di introdurre riforme, causando potenzialmente ulteriori problemi per un importante partner commerciale.

I sondaggi in vista del voto nazionale del 25 settembre indicano una vittoria della coalizione di centro-destra guidato da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.

Sebbene la leader di FdI abbia detto che la sua coalizione rispetterà le regole di bilancio Ue, il manifesto dell'alleanza promette grandi tagli alle tasse, prepensionamenti e condoni fiscali, attirando l'attenzione dei mercati finanziari.

"Purtroppo l'Italia rischia di scivolare in una nuova fase di instabilità politica", ha detto a Reuters il presidente dell'Associazione delle aziende familiari Reinhold von Eben-Worlee.

"Questo è un veleno per un Paese profondamente indebitato e con una grande produzione economica", ha detto. Nessun partito sta spingendo per la necessaria modernizzazione dell'amministrazione pubblica o per abbandonare gli alti livelli di spesa finanziati a debito, ha aggiunto.

"La colpa di questo misera situazione viene ancora erroneamente scaricata sull'Europa", ha affermato Eben-Worlee. "Peggio ancora, vengono addirittura promessi nuovi programmi di spesa".

L'Italia è uno dei Paesi più indebitati al mondo, con una percentuale di debito rispetto al prodotto interno lordo del 151%.

Alcuni investitori temono che il nuovo governo possa eludere alcune delle riforme necessarie all'Italia per accedere ai circa 200 miliardi di euro del fondo Pnnr dell'Unione europea.

La Germania, la prima grande economia europea, vuole un partner forte, dato che più della metà del commercio tedesco proviene dalla Ue.

Le Camere di Commercio tedesche (Dihk) temono che l'Italia debba pagare tassi di interesse più alti sul nuovo debito.

"L'onere dei tassi di interesse è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Questo potrebbe  diventare rapidamente un ostacolo per lo sviluppo economico della zona euro e per importanti mercati per le aziende tedesche", ha detto Volker Treier della Dihk.