Italia, pronto disegno legge per rafforzare mercati capitali e Piazza Affari

Reuters

Pubblicato 11.04.2023 14:52

ROMA (Reuters) - Palazzo Chigi approverà oggi un disegno di legge che mira a rafforzare i mercati di capitali in Italia e a consolidare la capacità di Piazza Affari di competere con i concorrenti europei.

Il pacchetto introduce misure per accelerare il processo di quotazione e per attrarre nuovi operatori alla Borsa Italiana, dopo la perdita di importanti società negli ultimi anni, come il gruppo Atlantia (BIT:ATL).

Tra le altre cose, Palazzo Chigi prevede di rafforzare i diritti di voto per convincere gli imprenditori a quotare le loro aziende a Milano senza preoccuparsi di perdere il controllo a favore di altri investitori, come risulta da una bozza visionata da Reuters.

Alcune delle società che si sono ritirate da Milano sono state attratte da piazze come Amsterdam, dove la normativa consente agli azionisti di riferimento di mantenere un controllo più stretto delle società.

Il disegno di legge consente alle società non quotate di emettere azioni con diritto di voto plurimo che danno agli investitori esistenti il diritto di esprimere fino a 10 voti per ogni azione posseduta, incrementando l'attuale limite di tre voti. Le società possono conservare queste azioni dopo una Ipo.

L'attuale normativa italiana vieta alle società quotate di emettere azioni a voto plurimo, tranne che nella forma del cosiddetto "premio fedeltà", che conferisce il doppio diritto di voto agli azionisti di lunga data da almeno 24 mesi.

Gli investitori istituzionali di solito sostengono il principio "un'azione, un voto" per garantire la parità di trattamento a tutti gli azionisti.

Il Tesoro ritiene che il rafforzamento della possibilità di emettere azioni a voto plurimo prima della quotazione sia un buon compromesso, perché qualsiasi investitore nella società saprebbe in anticipo che dopo l'Ipo condividerà la proprietà con azionisti più forti, hanno detto fonti governative.

Roma vuole anche consentire a una gamma più ampia di aziende di beneficiare degli incentivi già previsti per le piccole e medie imprese (Pmi) che intendono quotarsi.

Attualmente una società è classificata come Pmi quando la sua capitalizzazione è inferiore a 500 milioni di euro. Il disegno di legge prevede l'aumento della soglia a 1 miliardo di euro.

Un'altra misura ridurrebbe il modo in cui le autorità di regolamentazione, come la Consob, possono essere ritenuti responsabili per le perdite degli investitori, una mossa che il Tesoro ritiene possa accelerare il processo di approvazione delle Ipo.