La cura contro il Covid 19 di Eli Lilly ottiene l’approvazione FDA

Investing.com

Pubblicato 10.11.2020 11:13

Di Mauro Speranza

Investing.com – Nuova notizia positiva nella lotta al coronavirus dopo che ieri Pfizer (NYSE:PFE) ha annunciato un’efficacia superiore al 90% nei primi 94 soggetti a cui è stato iniettato il suo vaccino realizzato in collaborazione con la tedesca Biontech (NASDAQ:BNTX).

Sempre dagli Stati Uniti, infatti, la società Eli Lilly ha ottenuto l’approvazione d’urgenza (EUA) da parte della Food and Drug Administration, l’autorità del farmaco negli USA, al suo trattamento sperimentale a base di anticorpi molecolari per curare il Covid 19. Si tratta del primo trattamento a base di anticorpi monoclonali che riceve l'autorizzazione, ma si tratta di un via libero temporaneo che non sostituisce il processo di revisione e approvazione formale.

La notizia sta attirando gli acquisti sul titolo Eli Lilly (NYSE:LLY) a Wall Street, in questo momento in crescita superiore al 7% nel premarket USA .

h2 I dettagli del Bamlanivimab di Ili Lilly/h2

L’approvazione della FDA arriva dopo i risultati incoraggianti dello studio di Fase 2 denominato Blaze-1, condotto un gruppo di pazienti positivi sintomatici da lieve a moderata. Inoltre, si tratta della stessa ricevuta dal Presidente Donald Trump quando era stato contagiato.

La cura, denominata Bamlanivimab (LY-CoV555) risulta idonea ai casi di Covid da lieve a moderato, ovvero alle persone recentemente infettate e ai pazienti ospedalizzati. Inoltre, questa va somministrata il prima possibile ad adulti e pazienti pediatrici oltre i 12 anni, subito dopo il test positivo ed entro 10 giorni dalla comparsa dei sintomi.

A base di anticorpi monoclonali, ovvero proteine prodotte in laboratorio che riproducono il funzionamento del sistema immunitario nel combattere il virus, il bamlanivimab è un anticorpo monoclonale specificamente diretto contro la proteina spike di SARS-CoV-2 e consente di bloccare l'aggressione del virus.
La cura rappresenta "uno strumento prezioso per i medici che combattono questa pandemia globale" e va applicato a pazienti ad alto rischio diagnosticati di recente, spiega il numero uno della compagnia farmaceutica, David Ricks.

h2 Gli Stati Uniti fanno incetta della cura/h2

Il Bamlanivimab era stato acquistato dal governo degli Stati Uniti in 300 mila dosi e l’amministrazione si era impegnata affinché gli americani non abbiano costi diretti legati al farmaco, sebbene le strutture sanitarie possano richiedere una commissione per la somministrazione del prodotto.

Gli acquisti rientravano nell’operazione Warp Speed, all’interno della quale erano state acquistati trattamenti e vaccini quali altre 300 mila dosi da Regeneron, ad un costo di 1.500 dollari ognuna per quest’ultimo. Mentre il Bamlanivimab era costato 1.250 dollari per ogni dose.

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Funzionari sanitari del governo hanno affermato che assegneranno queste dosi, gratuitamente, seguendo una strategia simile a quella utilizzata per remdesivir, l'antivirale somministrato ai pazienti ospedalizzati.

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