Leggera spinta dalla riapertura cinese per i listini asiatici

Investing.com  |  Autore Ambar Warrick

Pubblicato 07.12.2022 07:20

Di Ambar Warrick

Investing.com – Listini azionari asiatici in calo questo mercoledì a causa delle preoccupazioni per una recessione globale e per i rialzi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, mentre il ridimensionamento delle restrizioni anti-COVID in Cina ha fatto poco per scoraggiare la pressione di vendita.

L’indice cinese Shanghai Shenzhen CSI 300 è sceso dello 0,6%, mentre l’indice Shanghai Composite ha perso lo 0,7%. Ma mentre la Cina ha delineato piani per allentare la sua politica zero-COVID, le ripercussioni economiche della politica hanno continuato a pesare. Secondo i dati di mercoledì,esportazioni e importazioni sono scese in Cina al livello più basso dalla metà del 2020.

Questo mercoledì Pechino ha annunciato un ulteriore ridimensionamento delle restrizioni legate al COVID, tra cui l’allentamento delle limitazioni alla circolazione e alle attività commerciali. La mossa arriva dopo che diverse grandi città hanno iniziato ad allentare le restrizioni a fronte di proteste senza precedenti contro la rigida politica zero-COVID del governo.

Tuttavia, il Paese si trova ad affrontare la peggiore epidemia in termini di infezioni, e gli analisti prevedono una volatilità a breve termine sui mercati locali a causa dell’aumento dei casi di COVID.

Anche i titoli tecnologici cinesi hanno tratto poco sollievo dalla notizia di un ridimensionamento di una proposta degli Stati Uniti di controlli severi sulle vendite di semiconduttori ha imposto nel Paese. L’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,7%, mentre l’indice Taiwan Weighted, fortemente esposto alla Cina, ha perso lo 0,7%.

Il sentimento generale verso i titoli asiatici è rimasto debole, soprattutto dopo che gli alti dirigenti di diverse banche di Wall Street hanno avvertito di una potenziale recessione nel 2023. L’avvertimento ha fortemente intaccato il sentimento verso gli asset orientati al rischio, trascinando anche gli indici di Wall Street in calo.

Alcuni dati statunitensi più forti del previsto pubblicati questa settimana hanno inoltre alimentato il timore che l’inflazione rimanga ostinatamente alta nei prossimi mesi, aprendo la strada a ulteriori rialzi dei tassi di interesse da parte della Riserva Federale.

La banca centrale dovrebbe aumentare i tassi di 50 punti base la prossima settimana, ma ha avvertito che l’inflazione farà salire i costi di prestito a livelli molto più alti.

L’aumento dei tassi di interesse ha pesato tantissimo sui i titoli asiatici quest’anno e si prevede che limiterà i guadagni nei prossimi mesi.

Gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 sono scesi dello 0,3% dopo che la Reserve Bank ha aumentato i tassi di interesse al massimo degli ultimi tre anni a questa parte, segnalando un atteggiamento più falco per controllare l’inflazione.

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L’indice giapponese Nikkei 225 è sceso dello 0,7%, mentre l’indice australiano ASX 200 è crollato di quasi lo 0,9% tra i crescenti segnali di un boom economico post-COVID che sembra essersi esaurito.

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