Liquidità, gestori in fuga verso i bond: ecco perché

Investing.com  |  Autore Francesco Casarella

Pubblicato 05.04.2024 06:31

Di Chiara Santilli e Giulio Zangrandi

L’imminente allentamento monetario promette di abbattersi sui rendimenti del cash e favorire il reddito fisso. Quattro buone ragioni per cavalcare il trend secondo Schroders (LON:SDR) e Capital Group

Forte di afflussi per 1,3 trilioni di dollari in un solo anno, a dicembre 2023 la liquidità conquistava il titolo di ‘big flow winner’ in un report di Bank of America (NYSE:BAC) dedicato alle asset class più premiate dagli investitori globali. Ad appena quattro mesi da quella data, c’è però chi crede sarebbe meglio spostare i capitali verso altri lidi per cavalcare un quadro macroeconomico ormai contraddistinto da tassi in calo e crescita economica resiliente. Rientrano tra questi soggetti anche gli asset manager, convinti dell’opportunità di investire nel reddito fisso. Haran Karunakaran di Capital Group suggerisce ad esempio di puntare sui bond di alta qualità mentre Karen Wright e Michael Lake di Schroders preferiscono i titoli a breve scadenza. La loro convinzione generale è però la stessa: le obbligazioni hanno archiviato il crollo del 2022 e offrono ritorni non solo interessanti allo stato attuale ma anche ulteriormente migliorabili. Nello specifico, quattro sono le ragioni individuate dai gestori.

I tassi sulla liquidità stanno per perdere di attrattiva

La prima motivazione è che i tassi sulla liquidità stanno per perdere di attrattiva, in quanto strettamente legati alla politica monetaria: i livelli raggiunti l’ultimo anno potrebbero insomma non durare. “Il rendimento del J.P. Morgan Cash Index Usd 3-month ha evidenziato una diminuzione media del 2,2% diciotto mesi dopo l’ultimo rialzo della Fed”, rileva sugli ultimi cinque anni Karunakaran, che spiega come questo accada perché generalmente le banche centrali tagliano rapidamente quando l’inflazione cala. “Gli investitori in liquidità sono costretti a reinvestire in tassi sempre più bassi, ottenendo rendimenti sensibilmente inferiori di quelli che avrebbero potuto conseguire a inizio ciclo”, avverte quindi l’investment director di Capital Group. “In sostanza, puntare sul reddito fisso a breve termine è un modo per bloccare nel tempo livelli di rendimento più elevati e più a lungo”, aggiungono i due esperti di Schroders.

Il contesto economico è favorevole ai bond

Secondo questi ultimi, i rendimenti in calo potrebbero inoltre fornire ulteriore impulso alle performance delle obbligazioni. “Il nostro scenario di base prevede un atterraggio morbido in cui le banche centrali riescono a contenere l’inflazione senza danneggiare l’economia”, affermano. E questo contesto, è la loro convinzione, “dovrebbe favorire sia i titoli di Stato sia quelli societari”. Wright e Lake fanno inoltre notare come la riduzione dei tassi determini di solito un aumento dei prezzi dei bond per effetto della maggiore domanda, mentre costi di finanziamento inferiori agevolano le aziende nel pagamento delle cedole. “Dopo il picco di un ciclo di rialzi, il reddito fisso di alta qualità ha offerto rendimenti maggiori rispetto agli investimenti altamente liquidi”, sottolinea Karunakaran, secondo cui la svolta nel ciclo dei tassi offre quindi una straordinaria opportunità.

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Income e difesa

Importante è poi, dato il contesto globale, anche il ruolo difensivo del reddito fisso. Per l’esperto di Capital Group, un’allocazione difensiva è più rilevante oggi di quanto non sia stata per molti anni. E il tradizionale ruolo dei bond è tornato: “Le obbligazioni di alta qualità possono fornire agli investitori caratteristiche difensive chiave, ovvero protezione del capitale e diversificazione contro la volatilità del mercato azionario”. Dello stesso parere i colleghi di Schroders, per i quali i rendimenti più elevati garantiti oggi dall’asset class a breve termine rappresentano anche un importante margine di sicurezza contro le perdite future. “L’income ha sostanzialmente un effetto protettivo sull’investimento: se i prezzi delle obbligazioni diminuiscono, il reddito generato può compensare, in tutto o in parte, tale perdita. Questo ‘cuscinetto’ è particolarmente importante per gli investitori preoccupati dalle perdite di capitale”, fanno notare.

Il momento giusto

Attualmente, secondo Karunakaran, le prospettive per i bond di alta qualità sono più interessanti di quanto non lo siano da anni. “La storia ci insegna che l’atteso punto di inflessione nella politica monetaria determinerà una diminuzione dei rendimenti di liquidità, ma creerà uno scenario molto positivo per le obbligazioni di alta qualità”, rimarca. Sui mercati, si sa, il tempismo può essere decisivo e per l’esperto è senza dubbio il momento di effettuare questo passaggio. Stesso discorso per Wright e Lake, che evidenziano come le obbligazioni a breve scadenza offrano al momento valutazioni interessanti, visto il recente crollo dei prezzi. “Un’opportunità unica: gli investitori obbligazionari possono attualmente beneficiare di rendimenti significativamente più elevati. L’indice Bloomberg Euro Aggregate 1–3 Year, ad esempio, vanta al momento yield superiori alla mediana sia a dieci sia a venti anni”, concludono.

Per ulteriori approfondimenti: FR|Vision

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