M&A: Bper alza la posta su Carige, nuove voci su UniCredit

Investing.com

Pubblicato 10.01.2022 11:10

Aggiornato 10.01.2022 12:12

Di Alessandro Albano 

Investing.com - Inizio di settimana positivo per Banca Carige (MI:CRGI) e Bper Banca (MI:EMII), con la banca emiliana che avrebbe alzato l'offerta sulla banca ligure avvicinandosi alle proposta di Credit Agricole (PA:CAGR) nella giornata in cui si riunisce il Comitato di gestione del Fondo interbancario di tutela dei depositi (controllante di Carige (MI:CRGI) dal salvataggio del 2019). 

Carige (MI:CRGI) è attualmente in rialzo del 4,1% ad euro 0,922 dopo il +10% registrato venerdì, un segnale del fermento presente sul titolo rientrato in Borsa il 27 luglio ad euro 0,63 per azione dopo oltre due anni di stop (dicembre 2018). 

Secondo Reuters, che non specifica l'ammontare della nuova offerta, Bper (MI:EMII) si sarebbe mossa dopo la proposta dell'istituto francese, che ha chiesto al Fondo un aumento di capitale in Carige di 700 milioni, quindi al di sotto del miliardo richiesto dalla stessa Bper a fine dicembre. 

Per le fonti riportate, la banca controllata da Unipol (MI:UNPI) resta la più accreditata per il Fitd, anche se sul tavolo del Comitato di gestione ci sarebbero diverse offerte già "in fase di valutazione" e la cui fase istruttoria potrebbe terminare già nella riunione odierna. 

Tempi ristretti, quindi, perchè la BCE non aspetta. L'Eurotower ha infatti richiesto al Fitd un impegno scritto entro il 31 gennaio per ricapitalizzare Carige "a cavallo dell'estate" e con "almeno 400 milioni" per riordinare conti e coefficienti nel caso non si concretizzassero le operazioni ora sul tavolo del management. 

Corrono voci su UniCredit (MI:CRDI)

Il campo del M&A italiano non è limitato solo in Liguria. Dalla Svizzera arrivano nuove indiscrezioni su UniCredit la quale, secondo fonti accreditate, potrebbe essere vicina ad una maxi-operazione con Credit Suisse (NYSE:CS). 

Per Inside Paradeplatz, importante pubblicazione svizzera che si occupa principalmente del settore bancario del Paese, il credito svizzero è alla ricerca di una "rivoluzione interna" dopo i recenti scandali che hanno interessato il presidente António Horta Osório e i disastri finanziari (Archegos e Greensill) che hanno danneggiato pesantemente la reputazione della banca stessa.

Indebolito e incalzato dalla ingombrante presenza del Ceo Thomas Gottstein, Horta sarebbe in procinto di orchestrare una mega operazione con "importanti istituti europei". Tra questi, secondo IP, si vocifera "una grande banca italiana" ed in particolare UniCredit (MI:CRDI), alla ricerca di un partner europeo dopo il nulla di fatto in Italia con Monte dei Paschi (MI:BMPS).

IP fa riferimento anche alla principale banca francese, BNP Paribas (PA:BNPP), potenzialmente interessata a Credit Suisse (NYSE:CS) per via della divisione di investment banking, la principale risorsa di revenue della banca svizzera e divisione sulla quale la banca francese sta puntando molto. 

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Una fusione con un solido player europeo sarebbe una manna dal cielo per il titolo (-23% in un anno), e potrebbe rinvigorire la presenza di Harris Associates, uno dei maggiori azionisti del credito. Dopo lo scandalo sul protocollo anti-Covid del presidente Horta, il portavoce di Harris Associates, David Herro, ha ribadito il concetto a Reuters: "Queste infrazioni non solo altro che distrazioni, l'attenzione deve essere concentrata sulla questione principale: l'inversione di tendenza di Credit Suisse (LON:0QP5)".

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