Manovra, 21 novembre primo passo Commissione Ue contro Italia

Reuters

Pubblicato 16.11.2018 18:28

Manovra, 21 novembre primo passo Commissione Ue contro Italia

di Jan Strupczewski

BRUXELLES (Reuters) - La prossima settimana la Commissione europea muoverà i primi passi di un'azione disciplinare contro l'Italia riguardo la legge di Bilancio 2019, in risposta alla sfida del governo Lega - Movimento 5 Stelle alle obiezioni di Bruxelles ai piani di maggior deficit e spesa per il prossimo anno.

Lo hanno riferito tre funzionari vicini al dossier.

L'Italia ha ritrasmesso la sua bozza di manovra alla Commissione martedì, mantenendo invariati i parametri fondamentali che avevano portato la Commissione a bocciare il progetto a ottobre perché in violazione delle regole Ue.

Messa di fronte alla sfida fiscale del governo italiano, il 21 novembre l'Ue farà le prime mosse in direzione di una procedura di deficit eccessivo, che si focalizzerà sull'incapacità dell'Italia di ridurre il suo debito.

"La Commissione pubblicherà il suo report... per dare inizio, mercoledì, alla procedura di deficit decisivo", ha fatto sapere oggi un alto funzionario Ue.

Sebbene procedure di questo genere, che possono portare all'adozione di sanzioni, siano state attivate in passato contro altri Paesi, l'Italia sarà la prima a subirne una per eccesso di debito.

Con un livello del 131%, quello italiano è il secondo debito più alto dell'Ue in proporzione al Pil dopo quello della Grecia. Le regole Ue che la Commissione deve far applicare fissano il tetto al 60%, e i Paesi con debito in eccesso devono ridurne il valore progressivamente ogni anno.

Le norme prevedono anche che il deficit strutturale - ad esclusione delle misure una tantum e delle oscillazioni del ciclo economico - sia ridotto fino al raggiungimento dell'equilibrio o del surplus. Roma prevede invece di aumentarlo.

Le regole Ue sono state irrigidite sull'onda della crisi del debito sovrano degli anni 2010-2015, che minacciò di disintegrare l'Eurozona, con l'adozione di target quantitativi di riduzione annuale del debito.

Il governo italiano stima una discesa del debito al 127,3% del Pil nel 2020, principalmente grazie ad una più vivace crescita economica sospinta dal previsto aumento dei consumi.

Ma la Commissione - che prevede che il debito italiano resti attorno al 131% del Pil sino al 2020 - e il Fondo Monetario Internazionale credono che tali previsioni di crescita siano troppo ottimistiche.

Dopo la pubblicazione del report sulle finanze italiane di mercoledì, i rappresentanti dei governi Ue riuniti nel Comitato economico e finanziario Ue avranno due settimane per valutarlo.

Il sostegno dei ministri delle Finanze dell'Eurozona appare certo considerati i richiami che tutti hanno rivolto all'Italia nelle scorse settimane ad accogliere le obiezioni della Commissione, nel timore dell'innesco di una nuova crisi del debito.

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I ministri delle Finanze Ue formalizzeranno poi probabilmente la posizione di eccesso di deficit dell'Italia nella loro riunione del 21-22 gennaio, e daranno a Roma da tre a sei mesi di tempo per porre rimedio.

Entro venti giorni da tale data la Commissione potrà poi richiedere che l'Italia accantoni un deposito infruttifero pari allo 0,2% del Pil dell'anno precedente.

Le norme Ue prevedono tuttavia che la Commissione possa, in circostanze eccezionali, raccomandare ai ministri di ridurre l'importo o annullare tale deposito.