Mps, ecco il nuovo piano: aucap da 2,5 mld e 4.000 esuberi

Investing.com

Pubblicato 23.06.2022 09:08

Aggiornato 23.06.2022 09:56

Di Alessandro Albano 

Investing.com - Vendite su Monte dei Paschi (BIT:BMPS) questo giovedì dopo che il cda ha approvato nella tarda serata di mercoledì il nuovo piano industriale al 2026, che include un nuovo aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro, il ritorno al dividendo dal 2025 e un taglio di 4.000 dipendenti.

Con questo piano, si legge nella nota, la banca senese intende rafforzare "il proprio ruolo di banca commerciale con un posizionamento chiaro e semplice”, orientato "alla creazione di valore per gli stakeholder". 

Secondo l'Ad Lovaglio, il nuovo piano permetterà a Mps "di ripartire dalle proprie radici". "La semplificazione dell’assetto societario del gruppo è un primo importante tassello funzionale al raggiungimento degli obiettivi del Piano, per snellire e velocizzare i processi con un’organizzazione più semplice e agile", ha affermato il Ceo. 

Target del piano 

Gli obiettivi di Rocca Salimbeni per il 2026 prevedono utile ante imposte di 705 milioni euro nel 2024, 909 milioni nel 2026, ed un utile netto di circa 1 miliardi al 2024 (che beneficia del reassessment di DTA) e di 833 milioni al 2026, con ritorno al dividendo a partire dal risultato 2025 (pay-out del 30% in 2025- 2026).

E' previsto, inoltre, un aumento dei ricavi commerciali pari a circa 424 milioni al 2024 e circa 612 milioni al 2026, con riduzione del contributo del TLTRO (prestiti lungo termine BCE), dei ricavi da trading e di altri ricavi della gestione finanziaria di 303 milioni al 2024 e di 306 milioni al 2026. 

I costi operativi vedranno una riduzione di 248 milioni al 2024 e di 221 milioni al 2026, con rapporto cost/income che dal 71% del 2021 passerà al 60% nel 2024 e al 57% nel 2026.

Lo stock di crediti deteriorati è stimato in calo dagli attuali 4,1 miliardi a 2,8 miliardi nel 2026, con net NPE ratio atteso in dimunizione dal 2,6% del 2021 all’1,9% nel 2024 all’1,4% nel 2026, con un livello di coverage rafforzato (53% nel 2024 e 59% nel 2026).

Nuovo capitale 

A sostengo dei target finanziari, il management ha approvato un aumento di capitale da 2,5 miliardi che verrà esaminato nell'assemblea straordinaria degli azionisti "prevista entro la fine di settembre 2022", al quale il Mef (azionista al 64%) ha confermato il proprio sostegno. 

Per l'aucap, pari a circa 4x il valore di mercato della banca (680 milioni), Siena deliberato la sottoscrizione di un accordo di pre-underwriting con BofA Secutiries Europe, Citigroup (NYSE:C) Global Market Limited, Credit Suisse Bank (Europe) e Mediobanca (BIT:MDBI) Banca di Credito Finanziario, che agiranno in qualità di Joint Global Coordinators.

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Dettaglio importante: questo accordo precede la convocazione dell’assemblea della banca che, tuttavia, potrà tenersi "solo a seguito del positivo completamento dell’iter autorizzativo in corso presso la BCE per gli aspetti di competenza inerenti all’operazione e presso DG Comp", con riferimento alla "revisione degli impegni tra la Repubblica italiana e la Commissione europea relativi alla Banca attesa prossimamente", secondo quanto riferito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in merito al piano di privatizzazione della banca più volte ritardato. 

4.000 esuberi

La nuova strada di Mps ha l'obiettivo, quindi, di 'ripulire' la banca e renderla più appetibile per un nuovo player privato dopo il nulla di fatto con UniCredit (BIT:CRDI). Con Credit Agricole (EPA:CAGR) che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere interessata a Rocca Salimbeni, il piano di Lovaglio prevede uscite volontarie "mediante il Fondo di Solidarietà" per circa 4.000 risorse, con un risparmio dei costi di 270 milioni su base annua a partire dal 2023.

E' prevista una riallocazione "di risorse nell’attività commerciale e nei servizi alla clientela", con una riduzione di 150 filiali (di cui 100 entro il 2024), che porterà il numero totale a circa 1.218. 

Infine, la Direzione Chief Commercial Officer sarà suddivisa in tre direzioni, con l’obiettivo di "puntare ad una maggiore specializzazione e all’offerta di un servizio “tailor-made” per la clientela". Le tre nuove direzioni saranno: CCO Retail con a capo a Pasquale Marchese; CCO Imprese e Private affidata a Maurizio Bai; e CCO Large Corporate & Investment Banking diretta da Emanuele Scarnati. 

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