Reuters
Pubblicato 28.10.2020 15:55
Aggiornato 28.10.2020 17:27
BRUXELLES (Reuters) - Pirelli (MI:PIRC) ha perso il ricorso contro una sentenza europea su un cartello nel settore dei cavi che vede coinvolta Prysmian (MI:PRY), dopo che la Corte di Giustizia dell'Unione ha respinto le argomentazioni del gruppo italiano secondo cui non doveva essere ritenuto responsabile per la ex controllata.
La Commissione europea, nella sua decisione del 2014, aveva sanzionato Prysmian, Nexans, la banca d'investimento Goldman Sachs (NYSE:GS) e altre otto società dei cavi per 301,6 milioni di euro per aver gestito un cartello nel settore dei cavi elettrici per 10 anni.
In una nota Pirelli sottolinea di essere stata coinvolta esclusivamente per il principio della 'parent liability' pur non avendo preso parte alle attività del cartello. La società afferma che la sentenza non avrà alcun impatto economico e ricorda di aver già effettuato gli opportuni accantonamenti per le passività potenziali legate al procedimento.
Nel 2014 la Commissione Ue aveva tra le altre cose condannato Prysmian, e Pirelli in solido con quest'ultima, al pagamento di una sanzione di 67,3 milioni di euro.
Pirelli spiega che qualora la sanzione dovesse essere pagata entro quest'anno, il target aziendale 2020 relativo ai flussi di cassa netti, comunicato in agosto e compreso tra circa 190 e 200 milioni, verrebbe rispettato nella parte bassa della forchetta.
Secondo i giudici della Corte di giustizia dell'Unione europea, che hanno respinto il ricorso di Pirelli, esiste una giurisprudenza consolidata in base alla quale le violazioni in materia di concorrenza da parte di società possono essere imputate alle loro controllanti, senza la necessità di dimostrare che queste ultime siano coinvolte in illeciti.
((In redazione a Milano Giulio Piovaccari, Cristina Carlevaro, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614))
Scritto da: Reuters
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