Renault, dividendo malgrado perdita in 2022 per uscita da Russia

Reuters

Pubblicato 16.02.2023 09:18

BOULOGNE-BILLANCOURT, FRANCIA (Reuters) - Renault (EPA:RENA) ha proposto un dividendo per la prima volta dopo quattro anni e ha registrato un forte aumento del margine operativo, nonostante sia tornata in perdita nel 2022 a causa del ritiro dalla Russia.

Renault, che è in una fase di riassetto dell'alleanza lunga 24 anni con Nissan, ha detto di puntare a un margine operativo di gruppo del 6% o più nel 2023, dopo aver raggiunto il 5,6% nel 2022, il doppio rispetto al 2021 e leggermente al di sopra delle aspettative.

La casa automobilistica francese ha reso noto che sarà proposto un dividendo di 0,25 euro per azione in occasione del voto dell'assemblea generale annuale dell'11 maggio.

Il free cash flow operativo del ramo automotive di Renault, esaminato dagli analisti, ha raggiunto i 2,1 miliardi di euro lo scorso anno, superando le attese.

La situazione finanziaria del core business automobilistico è tornata in attivo per 549 milioni di euro, rispetto al debito di 1,1 miliardi del 2021.

Il risultato netto del gruppo è stato in perdita per 338 milioni di euro dall'utile di 888 milioni di euro del 2021, ma sostanzialmente in linea con il consensus degli analisti fornito dalla società che prevedeva una perdita di 310 milioni di euro.

Renault, che è tornata all'utile nel 2021 dopo due anni in rosso e una perdita storica nel 2020, ha detto che il risultato netto senza la cessione dell'ex unità russa Avtovaz è aumentato rispetto al 2021, attestandosi a 1,6 miliardi di euro.

L'anno scorso Renault ha venduto la quota di maggioranza in Avtovaz allo Stato russo per un solo rublo, ma con un'opzione di riacquisto di sei anni.

"I fondamentali del Gruppo Renault sono stati completamente ripuliti e non si potrà tornare indietro. Le prospettive finanziarie per il 2023 e il ritorno del dividendo lo dimostrano", ha spiegato il Ceo Luca de Meo in un comunicato.

In base a un accordo annunciato all'inizio del mese, Renault ridurrà la partecipazione in Nissan al 15% dall'attuale 43%, in un rilancio della loro lunga e talvolta controversa alleanza.