Rumor su Unicredit: presidenza per ex ministro Padoan e IPO in Germania

Investing.com

Pubblicato 13.10.2020 14:22

Di Mauro Speranza

Investing.com – Unicredit (MI:CRDI) al centro di diverse ipotesi sul suo futuro nella giornata di oggi, mentre le azioni della banca milanese soffrono il trend negativo odierno del settore.

Secondo quanto scrive il Sole 24 Ore, l’ex ministro delle Finanze del governo Renzi, Gian Carlo Padoan, dovrebbe essere cooptato nel board Unicredit per poi assumerne il ruolo di presidente al posto di quello attuale, Cesare Bisoni. Il passaggio di consegne potrebbe avvenire il prossimo aprile, alla scadenza del mandato di Bisoni.

Padoan avrebbe ‘superato’ diversi contendenti nella corsa alla presidenza, spiega il quotidiano finanziario. Tra i nomi, spiccano quelli interni di Lamberto Andreotti, figlio del più celebre Giulio, e di Stefano Micossi. Tra quelli esterni, invece, la lista comprenderebbe Lucrezia Reichlin (anche questa figlia di un noto politico, Alberto) preferita dall’attuale ceo Jean Pierre Mustier, Ignazio Angeloni, Sergio Balbinot e Claudio Costamagna, oltre a due altri ex ministri come Vittorio Grilli e Domenico Siniscalchi.

Padoan, in caso di nomina, non sarebbe il primo ex ministro in casa Unicredit a ricoprire la carica di presidente, in quanto tale ruolo era stato già ricoperto da Fabrizio Saccomanni (Governo Letta), scomparso nel 2018.

h2 La quotazione a Francoforte/h2

Altre notizie sul futuro della banca arrivano sempre dal Sole 24 Ore secondo il quale sarebbe allo studio lo scorporo dalla holding italiana delle attività estere del gruppo, da quotare successivamente alla borsa di Francoforte tramite un’IPO relativa al 50% del capitale.

L’Ipo avverrebbe attraverso la cessione delle azioni delle attività estere e permetterebbe di incassare risorse che ne aumenterebbero i ratio patrimoniali.

Il progetto potrebbe essere portato al consiglio di amministrazione entro fine anno da Mustier, il quale avrà il compito di persuadere quella parte del board preoccupata dal rischio che questa operazione possa portare ad un smantellamento del gruppo, “visto che un'eventuale subholding tedesca avrebbe un proprio Cda autonomo e sarebbe vigilata dalla Bce e dalla Bafin e visto che le attività italiane dell'attuale UniCredit Group resterebbero fuori dal perimetro del polo bancario paneuropeo con sede in Germania”, aggiunge il Sole 24 Ore.

Il progetto, infine, potrebbe slittare per poi essere riproposto al nuovo cda, in carica da aprile.

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