Reuters
Pubblicato 08.01.2021 17:55
ROMA (Reuters) - Si conclude con la prescrizione del reato di omicidio colposo per tutti gli imputati il processo per il disastro ferroviario di Viareggio del 2009 che costò la vita a 32 persone.
La Quarta sezione della Corte di Cassazione non ha infatti riconosciuto l'aggravante dell'incidente sul lavoro, che nei precedenti gradi di giudizio aveva evitato la prescrizione dell'omicidio colposo.
Per il reato di disastro ferroviario colposo sono state annullate le condanne con rinvio degli atti alla Corte d'Appello di Firenze per una nuova valutazione nel merito per quanto riguarda l'ex AD di Ferrovie dello Stato e Rfi Mauro Moretti e l'ex AD di Rfi Michele Mario Elia, e per la sola rideterminazione delle pene per gli altri imputati, tra cui l'ex AD di Trenitalia Vincenzo Soprano.
La lettura della sentenza è stata accolta con scene di disperazione dai familiari delle vittime in attesa fuori dalla Cassazione, a causa delle norme anti-Covid.
"È stato ridimensionato radicalmente il verdetto della Corte d'Appello di Firenze: la Cassazione ha emesso un dispositivo molto complesso ma ad una prima lettura emerge subito che è stato colpito in modo profondo l'impianto delle accuse e delle responsabilità", ha dichiarato l'avvocato Franco Coppi, difensore di Moretti.
Nel giugno 2009 un treno merci che trasportava gas liquefatto deragliò, si ribaltò parzialmente ed esplose, provocando un incendio e il crollo di un palazzo. I morti furono 32.
Il 20 giugno 2019 la Corte d'Appello di Firenze aveva condannato Moretti a 7 anni di reclusione, confermando la condanna già inflitta in primo grado al manager, ex amministratore delegato di Leonardo (dal 2014 al 2017).
Oltre a Moretti erano state condannate altre 15 persone, tra le quali l'ex AD di Rfi Michele Mario Elia a 6 anni di reclusione (7 anni e 6 mesi in primo grado) e l'ex AD di Trenitalia Vincenzo Soprano, anch'egli a 6 anni (7 anni e 6 mesi in primo grado).
(in redazione Sabina Suzzi, Giselda Vagnoni)
Scritto da: Reuters
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