Reuters
Pubblicato 19.06.2023 18:15
ROMA (Reuters) - Telecom Italia (BIT:TLIT) (Tim) si appresta ad avviare trattative con Kkr per la vendita della rete fissa, in quanto l'offerta del fondo statunitense è considerata preferibile rispetto a quella presentata da un consorzio guidato da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp).
Lo hanno riferito a Reuters due fonti vicine alla questione, che hanno chiesto di non essere nominate a causa della delicatezza della situazione.
L'approccio di Kkr incorpora un valore per la rete fissa di Tim che potrebbe superare i 23 miliardi di euro. Cdp e il proprio partner, il fondo australiano Macquarie, hanno offerto 19,3 miliardi di euro e la loro proposta potrebbe sollevare problemi di antitrust, visto che entrambi sono azionisti della società rivale di fibra ottica Open Fiber.
Il board di Tim si è riunito oggi per esaminare le offerte in vista di una nuova riunione il 22 giugno per indicare un 'preferred bidder'.
Le due fonti hanno detto a Reuters che il consiglio di amministrazione dovrebbe concedere a Kkr un periodo di tempo per negoziare un accordo.
Il valore dell'offerta di Kkr dipende dai termini dei contratti che legheranno la rete alle restanti attività di Telecom, ossia le attività di servizi, hanno detto in precedenza alcune fonti.
Tim intende analizzare a fondo i termini proposti da Kkr, ha detto una delle fonti.
Nessun commento da parte di Tim e Kkr.
La vendita della rete è un elemento chiave della strategia dell'AD Pietro Labriola per rilanciare Tim e ridurre il debito da 25 miliardi di euro dell'ex monopolista telefonico.
Tuttavia, i piani di Labriola hanno incontrato una forte resistenza da parte del principale investitore Vivendi (EPA:VIV), che richiede che il principale asset di Tim sia valutato 31 miliardi di euro.
Data la propria partecipazione del 24% in Telecom Italia, Vivendi vuole anche che qualsiasi decisione sulla rete sia sottoposta a un voto straordinario degli azionisti, che richiede una maggioranza qualificata.
Avendo già investito 1,8 miliardi di euro nella rete, Kkr ha presentato un'offerta per una quota di controllo in una divisione che comprende l'intera rete nazionale di accesso fisso di Tim e l'attività di cavi sottomarini Sparkle.
Ciò ha lasciato aperta la porta alla possibilità che il Tesoro italiano o altre entità pubbliche - tra cui Cdp e il fondo per le infrastrutture F2i - diventino azionisti di minoranza della società della rete, hanno riferito funzionari in precedenza.
Per liberare le mani di Cdp, qualora volesse investire nella rete, si potrebbe rivedere l'assetto di Open Fiber. Kkr è anche pronta a lasciare che Tim mantenga una partecipazione nella propria rete fissa.
Questo è in linea con la posizione del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che ha ripetuto più volte che ci sono "molteplici opzioni" per assicurare al governo il "controllo strategico" della rete di Tim, indicando che Roma non ha bisogno di possedere una quota di controllo.
L'amministrazione della premier Giorgia Meloni avrà voce in capitolo su qualsiasi accordo, data la possibilità dell'uso del "golden power" per fissare condizioni o bloccare offerte per asset strategici come la rete di Tim.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Gianluca Semeraro)
Scritto da: Reuters
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