Reuters
Pubblicato 27.05.2020 18:57
Aggiornato 28.05.2020 07:45
WASHINGTON (Reuters) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato di regolamentare o chiudere la piattaforma social Twitter accusandola di soffocare le voci dei conservatori, all'indomani dell'avviso applicato ad alcuni dei suoi tweet con cui il colosso tech invita i lettori a verificare le sue affermazioni.
Senza offrirne le prove, Trump ha nuovamente accusato tali piattaforme di parzialità, twittando: "I repubblicani ritengono che le piattaforme social mettano totalmente a tacere le voci dei conservatori. Regoleremo con forza o le chiuderemo, prima di permettere che ciò accada".
Il presidente, assiduo frequentatore del social network con oltre 80 milioni di follower, ha aggiunto: "Ritira quello che hai fatto, adesso!!!!".
La minaccia di Trump di chiudere piattaforme come Twitter Inc (NYSE:TWTR) e Facebook (NASDAQ:FB) è stata la più drastica nell'ambito di una più ampia reazione conservatrice contro le Big Tech.
I titoli di entrambe le società hanno reagito negativamente alla notizia.
E' la prima volta che Twitter ha aggiunto etichette di fact-checking ai tweet di Trump dopo le sue affermazioni non comprovate di ieri sul tema del voto postale. Il social network ha applicato un bollino blu con un punto esclamativo per avvertire gli utenti che le sue affermazioni sono false e che sono state smentite dai fact checker.
In due post mattutini, il presidente repubblicano ha nuovamente stroncato il voto per corrispondenza. In un terzo tweet ha minacciato "azione vigorosa" contro Twitter.
No comment da un portavoce di Twitter su quanto scritto da di Trump. Facebook non si è reso disponibile a una richiesta di commento.
Negli ultimi anni Twitter ha reso più rigide le sue politiche dopo le critiche sul fatto che il suo approccio permetterebbe ad abusi, account falsi e disinformazione di dilagare a piede libero.
I colossi tech sono stati accusati di pratiche anticoncorrenziali e di violazione della privacy degli utenti. Apple (NASDAQ:AAPL), Google (NASDAQ:GOOGL), Facebook e Amazon (NASDAQ:AMZN) si trovano ad affrontare indagini antitrust da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, della Federal Trade Commission, dei procuratori generali dello stato e di un panel congressuale degli Stati Uniti.
Scritto da: Reuters
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