Reuters
Pubblicato 23.02.2023 13:06
BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea ha avviato delle consultazioni sul futuro del settore delle telecomunicazioni in Europa, dando il via a un processo che potrebbe portare a imporre a Google (NASDAQ:GOOGL), Apple (NASDAQ:AAPL), Meta Platform e Netflix (NASDAQ:NFLX) il pagamento di alcuni costi di rete.
La mossa dell'esecutivo Ue fa seguito a oltre due decenni di pressioni da parte di Deutsche Telekom, Orange, Telefonica (BME:TEF), Telecom Italia (BIT:TLIT) e altri operatori che vogliono che le principali aziende tech contribuiscano a implementare il 5G e la banda larga.
Secondo gli operatori telefonici le aziende, tra cui Amazon (NASDAQ:AMZN) e Microsoft (NASDAQ:MSFT), rappresentano più della metà del traffico internet di dati.
Le Big Tech a loro volta ritengono che si tratti di una tassa su Internet che minerà le regole di neutralità della rete Ue, che prescrivono di trattare tutti gli utenti allo stesso modo.
I funzionari Ue hanno detto che le consultazioni, della durata di 12 settimane, riguarderanno il "contributo equo di tutti gli operatori digitali". Le aziende del settore tecnologico e delle telecomunicazioni dovranno rispondere a 60 domande.
Dopo le consultazioni, la Commissione proporrà probabilmente una normativa che dovrà essere concordata con i Paesi Ue prima di diventare legge.
Agli intervistati verrà chiesto se i Caps (fornitori di contenuti)/Ltgs (grandi generatori di traffico) debbano essere soggetti a un meccanismo obbligatorio di pagamenti diretti per finanziare lo sviluppo della rete, secondo un documento visto da Reuters il mese scorso.
Nel questionario viene chiesto anche se l'Ue debba creare un'imposta o un fondo europeo o digitale.
"Questa consultazione è un passo positivo e urgente per affrontare i principali squilibri dell'ecosistema Internet a vantaggio degli utenti finali europei", ha comunicato l'Organizzazione europea degli operatori di telecomunicazioni Etno in una nota.
Il gruppo tecnologico Computer & Communications Industry Association (Ccia) ha criticato la proposta.
"I cittadini europei pagano già gli operatori di telecomunicazione per l'accesso a Internet, non dovrebbero pagarli una seconda volta attraverso servizi di streaming e cloud più costosi", ha detto Christian Borggreen, vicepresidente senior di Ccia Europe.
(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Francesca Piscioneri)
Scritto da: Reuters
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