UniCredit alla resa dei conti, focus su dividendi dopo ok BCE

Investing.com

Pubblicato 29.07.2021 10:50

Aggiornato 29.07.2021 11:48

Di Alessandro Albano 

Investing.com - UniCredit (MI:CRDI) è la prima grande banca italiana a presentare i risultati consolidati per il secondo trimestre, i primi dell'era Orcel, che verranno comunicati prima dell'apertura di Piazza Affari di venerdì, con il cda che invece si riunirà nella giornata odierna. 

Dopo la decisione della Banca Centrale Europea di non estendere oltre il 30 settembre lo stop su buy-back e dividendi, il focus degli investitori si rivolgerà alle distribuzioni dei dividendi e a possibili anticipi in autunno, con oltre 20 miliardi di cedole a livello europeo finiti nel congelatore causa BCE. 

Già ad aprile, la banca milanese aveva staccato un dividendo di 0,12 euro per azione a valere sull'esercizio 2020, a cui si sono aggiunti circa 178 milioni di euro di riacquisto azionario. 

Secondo il consenso pubblicato sul sito di Gae Aulenti, per il 2021 di prevede una cedola totale di 0,39 pa, mentre per 2022 e 2023 è attesa una cedola annuale rispettivamente di 0,43 (+12%) e 0,56 (+28%) a valere sui precedenti esercizi finanziari. 

Nei 12 mesi, inoltre, l'utile per azione è atteso a 1,04 euro, a 1,27 per il 2022 e ad 1,60 per l'anno successivo, con crescita rispettiva del +22% e +26%.

Utili e Ricavi 

In termini di fatturato, per aprile/giugno le attese vedono entrate di 4,258 miliardi (17,33 mld nel 2021), margine d’interesse a 2,186 miliardi di euro (annuale 8,836 mld), utile operativo di 1,135 miliardi (4,354 nell'anno) e commissioni nette di 1,626 miliardi (6,446 mld nel 2021).

Il risultato netto è previsto di 736 milioni di euro nel secondo trimestre e di 2,296 miliardi per l'intero anno, con indicatore patrimoniale CET1 del 15,54% (14,44% annuale). 

Per 2022, gli analisti stimano un risultato netto di 2,930 miliardi e fatturato di 17,49 miliardi, mentre nell'anno successivo i due indicatori di bilancio dovrebbero attestarsi a 3,509 mld e 17,761 mld. 

Infine, gli esperti stimano un avarage target price di 11,44 euro, circa il +18% sui livelli attuali del titolo, con il 52% dei 21 analisti ascoltati dalla banca che raccomanda il Buy (33% consiglia Hold mentre il 14% è convinto del Sell).

La prossima settimana, sono attesi i conti di Intesa Sanpaolo SpA (MI:ISP), Monte dei Paschi (MI:BMPS), Banco Bpm (MI:BAMI) e Bper Banca (MI:EMII). 

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