UniCredit, piano su Banco Bpm congelato per crisi Ucraina - fonti

Reuters

Pubblicato 03.03.2022 10:22

LONDRA (Reuters) - UniCredit (MI:CRDI) ha congelato i piani per acquisire Banco Bpm (MI:BAMI) dopo aver perso in borsa oltre un quinto del proprio valore dall'invasione russa in Ucraina.

Lo hanno riferito due fonti vicine alla vicenda, secondo le quali fino a due settimane fa UniCredit, sotto la guida dell'AD Andrea Orcel, stava lavorando a un progetto per prendere il controllo di Piazza Meda con un'operazione carta contro carta dal valore di circa 7 miliardi di euro.

Con questo obiettivo, un forte apprezzamento del titolo della seconda banca italiana sarebbe stato fondamentale per la riuscita del deal, vista anche la necessità di dover offrire un premio sui titoli Banco Bpm (MI:PMII) di almeno il 40%, secondo una delle fonti.

"L'operazione è sospesa. UniCredit deve attendere che il titolo si riprenda e che il contesto geopolitico si stabilizzi", ha detto una fonte.

UniCredit ha perso oltre il 20% dal 24 febbraio, quando l'Ucraina è stata attaccata dai russi, in un mercato che ha espresso tutte le proprie preoccupazioni per l'esposizione del gruppo in Russia, complessivamente pari a 14,2 miliardi di euro alla fine del primo semestre.

Il terzo gruppo bancario guidato da Giuseppe Castagna ha sempre occupato un posto speciale nella lista dei desideri di Orcel sin da quando l'AD ha preso le redini di UniCredit lo scorso aprile.

Secondo quanto riferito da alcune fonti, verso la fine di febbraio, dopo avere sondato la Bce e la Banca d'Italia, il numero uno di UniCredit è stato vicino al lancio di un'offerta.

I piani originari sono tuttavia andati in frantumi dopo che indiscrezioni stampa su un'offerta imminente hanno mandato in fibrillazione il titolo Banco Bpm. E pochi giorni dopo tutto il mercato è stato colpito dallo shock per l'attacco russo all'Ucraina.

Banco Bpm è il target ideale, a livello domestico, per UniCredit

Una sua acquisizione consentirebbe all'istituto di Piazza Gae Aulenti di poter colmare il divario con Intesa Sanpaolo (MI:ISP) che, con l'operazione Ubi (MI:UBI), controlla il 22% del mercato italiano, il doppio di quella di UniCredit.