UniCredit, previsto effetto Russia sui conti Q1. Utile dimezzato

Investing.com

Pubblicato 20.04.2022 10:55

Aggiornato 20.04.2022 11:42

Di Alessandro Albano 

Investing.com - UniCredit (BIT:CRDI) ha reso noto il consenso dei 22 broker che coprono la società in vista dei risultati del primo trimestre che verranno comunicati al mercato il prossimo 4 maggio, in ritardo rispetto alla data prevista del 27 aprile per dare più tempo alla banca "per gestire ulteriormente la propria esposizione verso la Russia".

Per gennaio-marzo, gli analisti prevedono un utile netto di 413 milioni di euro rispetto agli 887 milioni dello stesso periodo 2021, l'ultimo trimestre sotto la guida dell'ex Ceo Mustier, mentre i ricavi sono attesi a 4,42 miliardi contro i 4,69 miliardi del marzo 2021. 

Per l'anno in corso, invece, il consenso vede un utile netto di 2,6 miliardi e di 3,65 miliardi per l'esercizio successivo, l'EPS è previsto ad euro 1,20 a fine 2022 e ad euro 1,66, mentre per il dividendo i broker indicano euro 0,46 nel 2022 e 0,67 euro nel 2023 rispetto ad euro 0,583 distribuiti per l'esercizio 2021. 

Tornado al primo trimestre 2022, l'utile operativo lordo è visto a 2,0 miliardi dai 2,27 miliardi dell'ultimo periodo di Mustier, mentre per l'anno intero il dato dovrebbe attestarsi a 7,72 miliardi ed a 8,12 miliardi per il 2023. In leggero calo i costi operativi, stimati ad euro 9,7 miliardi quest'anno ed a 9,6 miliardi il prossimo. 

Pesa sui conti del primo quarter l'esposizione della banca in Russia, che in Borsa è costata al titolo una perdita di circa il 41% in un mese (da euro 15,85 di inizio febbraio ad euro 8,6 del 7 marzo).

Dopo l'invasione dell'Ucraina, la banca guidata da Orcel ha voluto mettere nero su bianco la propria esposizione in Russia, territorio sul quale è presente dal 2005, spiegando che "al netto delle coperture sui cambi, l'esposizione diretta a UniCredit Bank Russia si riduce a circa 1,9 miliardi di euro", mentre l'esposizione "cross border nei confronti di clientela russa è attualmente pari a circa 4,5 miliardi di euro".

Nello scenario estremo, in cui la totalità l'intera esposizione non possa essere recuperata e venga azzerata, l'impatto sul CET1 ratio di UniCredit a fine 2021 (15,03%, che sconta il dividendo maturato nel 2021 per 1,2 miliardi di euro) sarebbe di circa 200 punti base". 

Sebbene questo scenario estremo non venga considerato come caso base, ha precisato Gae Aulenti nella nota, "il nostro approccio alla distribuzione è prudente e sostenibile. In virtù di questo, confermiamo il dividendo in contanti proposto per il 2021 di 1,2 miliardi di euro, mantenendo un CET1 ratio superiore al 13% anche nello scenario peggiore".

Dei 22 broker che coprono il titolo di UniCredit (BIT:CRDI), 20 hanno dato il proprio rating con il 70% che ha raccomandato il Buy, il 30% consiglia Hold, mentre nessuno di questi ha un rating Sell, con target price medio di euro 14,60 (al momento il titolo si muove in rialzo dell'1,2% ad euro 9,4). 

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