Wall Street ha cambiato gioco

FinanciaLounge

Pubblicato 05.03.2018 09:46

Wall Street ha cambiato gioco

h2 Il mercato è entrato in una specie di terra di nessuno, mentre l’America sembra entrata in una nuova fase con la coppia Trump-Powell. E in Europa la Germania è sempre meno la soluzione e sempre più il problema. Intanto il mercato si prepara a digerire il voto italiano senza sorprese clamorose./h2

Far stare in piedi il traballante tavolino a tre gambe uscito dalle elezioni italiane non sarà un compito semplice e sicuramente richiederà tempo. E probabilmente anche il mercato ci metterà un po’ a digerire il risultato uscito dalle urne. Appuntamento alla Morning News di FinanciaLounge domattina per un assessment più analitico.

WALL STREET GIOCA A PING-PONG
E ora andiamo a vedere che sta succedendo sul mercato, quello grande. La prima reazione di Wall Street allo storno di fine gennaio è stata un classico ‘buy the dip’, comprare sui (presunti) minimi. Il grafico dell’S&P 500 lo mostra bene, dopo il record storico di 2.873 punti toccato il 26 gennaio, l’indice scende fino a bucare 2.600 l’8 febbraio. Come si fa a decidere se un indice tocca i minimi su cui comprare? Di solito rimbalza sul supporto più banale, la media mobile a 200 giorni, che nel nostro caso si situava in area 2.550. E infatti qui scattano gli acquisti, che lo fanno risalire fino a 2.780 il 26 febbraio. A questo punto scatta una seconda modalità, che a Wall Street chiamano ‘sell the rally’, vendere il rimbalzo e portare a casa il profit. Infatti l’S&P innesta la retromarcia e chiude la settimana il 2 marzo una manciata di punti sotto 2.700. In pratica, dopo 15 mesi consecutivi chiusi in positivo, un record di sempre, durante i quali bastava comprare un ETF qualunque a inizio mese e ritrovarsi con il segno più 30 giorni dopo, si è entrati in una fase di trading range.

APPROFONDIMENTO

IN TERRA DI NESSUNO
Wall Street ora è in una specie di terra di nessuno, come quella che separava gli eserciti nelle campagne francesi nella Grande Guerra, linee mobili che possono allargarsi e restringersi. Per ora, restando a Wall Street, è un range abbastanza stretto, circa 300 punti se si prende a riferimento sempre l’S&P 500. Tecnicamente non è giusto parlare di correzione, ma di mercato che si è ‘guastato’ sì. E c’è da scommettere che per un po’ di tempo si andrà avanti così. Gli ETF non sembrano gli strumenti più efficienti per giocare al nuovo gioco, bisogna andarsi a cercare il valore nei singoli titoli o settori. Un tema interessante potrebbero essere gli energetici. La chart di JP Morgan che riportiamo qui sotto mostra che, in termini di Earning per Share, hanno recuperato appena un terzo dei livelli precedenti al crollo del prezzo del petrolio della seconda parte del 2014.