Reuters
Pubblicato 14.06.2021 13:25
Aggiornato 14.06.2021 14:54
BRUXELLES (Reuters) -Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto, rivolgendosi agli altri leader Nato, che la difesa di Europa, Turchia e Canada è "un impegno sacro" per gli Usa, lanciando un forte segnale di presa di distanza rispetto alle minacce del predecessore Donald Trump di voler ritirare il Paese dall'alleanza militare.
Arrivato a Bruxelles dal weekend del summit G7 in Gran Bretagna, Biden ha ancora una volta tentato di chiamare a raccolta gli alleati occidentali a sostegno della strategia Usa per contenere l'ascesa militare della Cina e mostrare unità di fronte all'aggressività russa.
"L'articolo 5 è un impegno sacro", ha affermato Biden, riferendosi al principio di difesa collettiva dell'alleanza transatlantica. "Voglio che tutta l'Europa sappia che gli Stati Uniti ci sono", ha aggiunto, dopo essere arrivato a bordo della limousine presidenziale nera.
"La Nato è di importanza critica per noi", ha sottolineato il presidente Usa, che sta tentando di rinsaldare i legami dopo negli ultimi quattro anni in cui Trump ha denigrato l'alleanza, definendo i membri della Nato dei "delinquenti".
Ci si aspetta che durante il vertice gli alleati definiscano la Cina un rischio per la sicurezza della Nato per la prima volta, dopo che ieri il gruppo dei sette Paesi maggiormente industrializzati ha emesso un comunicato sui diritti umani in Cina e Taiwan che secondo Pechino diffama la sua reputazione.
Biden ha detto che sia la Russia che la Cina non si stanno comportando "in maniera coerente con quanto auspicavamo", riferendosi agli sforzi dell'Occidente a partire da metà anni '90 di portare entrambi i Paesi nel gruppo delle democrazie liberali.
I leader alleati sono preoccupati dal recente aumento della presenza militare russa nei pressi dell'Ucraina e anche dagli attacchi informatici e sotto copertura volti a minare gli Stati occidentali, sebbene Mosca neghi ogni illecito. La Cina non è più vista come un partner commerciale benevolo.
Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha detto che la crescente presenza militare cinese dal Baltico all'Africa significa che la Nato deve essere pronta. "La Cina si sta avvicinando a noi. La troviamo nello spazio informatico e in Africa, ma assistiamo anche a importanti investimenti della Cina nelle nostre infrastrutture di importanza critica", ha affermato Stoltenberg riferendosi ai porti e alle reti tlc.
"Dobbiamo rispondere insieme come alleanza"
I diplomatici hanno fatto sapere che il comunicato finale del vertice Nato non definirà la Cina come avversario -- lo stesso Stoltenberg ha detto che la Cina non è un nemico -- ma mostrerà i timori del gruppo per quella che viene descritta come una sfida "sistemica" alla sicurezza atlantica che si va ad aggiungere alla Russia con esercitazioni militari, attacchi informatici e la rapida costruzione di una marina militare.
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)
Scritto da: Reuters
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