Reuters
Pubblicato 12.12.2022 09:48
DUBAI (Reuters) - L'Iran ha impiccato pubblicamente un uomo condannato per aver ucciso due membri delle forze di sicurezza, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Mizan. Si tratta della seconda esecuzione di cittadini coinvolti nelle recenti proteste antigovernative in meno di una settimana.
Le proteste a livello nazionale, ormai al terzo mese, sono scoppiate dopo la morte della 22enne iraniana di origine curda Mahsa Amini, deceduta il 16 settembre mentre si trovava sotto la custodia della polizia morale che fa rispettare le severe leggi sul codice di abbigliamento del Paese.
Le manifestazioni si sono trasformate in una rivolta popolare da parte degli iraniani indignati provenienti da tutti gli ambienti sociali e rappresentano una delle maggiori sfide alla legittimità della leadership clericale dai tempi della rivoluzione del 1979.
"Majid Reza Rahnavard è stato impiccato in pubblico a Mashahd (la città santa sciita) questa mattina (...). E' stato condannato a morte per aver 'mosso guerra contro Dio' dopo aver pugnalato a morte due membri delle forze di sicurezza", ha riportato Mizan.
L'agenzia di stampa semi-ufficiale Fars ha scritto che Rahnavard ha ucciso due membri delle forze volontarie Basij e ne ha feriti altri quattro. Il corpo Basij, affiliato alle Guardie della Rivoluzione del Paese, è stata in prima linea nella repressione delle proteste.
Sui social media diversi attivisti hanno criticato l'esecuzione del 23enne Rahnavard definendola "un atto criminale" da parte dell'establishment clericale per scoraggiare il dissenso.
"Hanno chiamato la famiglia di Rahnavard alle 7 del mattino (ora locale) e hanno detto loro di andare al cimitero di Beheste Reza. Hanno detto: 'Abbiamo giustiziato vostro figlio e lo abbiamo sepolto'", ha scritto su Twitter il seguitissimo account dell'attivista 1500Tasvir.
Reuters non ha potuto verificare il contenuto del post.
(Tradotto da Alice Schillaci, editing Claudia Cristoferi)
Scritto da: Reuters
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