Italia mancherà obiettivo fine marzo vaccinazioni over 80 - Gimbe

Reuters

Pubblicato 25.03.2021 16:06

di Angelo Amante

ROMA (Reuters) - L'Italia non riuscirà a raggiungere l'obiettivo fissato dall'Unione europea di vaccinare contro il coronavirus l'80% dei cittadini sopra gli 80 anni entro la fine di marzo, ha detto il monitoraggio di Fondazione Gimbe, che punta il dito sulle politiche vaccinali messe in atto dalle regioni.

Gli italiani con più di 80 anni sono circa 4,4 milioni e solo il 19,1% di loro, pari a 846.000, ha ricevuto anche il richiamo, mentre il 27,4% ha ricevuto soltanto la prima dose, dice il rapporto Gimbe.

"La percentuale di coloro che hanno avuto la doppia dose ci pone agli ultimi posti in Europa", ha detto a Radio24 il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta.

L'Unione europea ha fissato un obiettivo di vaccinazione di almeno l'80% degli ultraottantenni entro la fine di marzo, mentre un minimo del 70% della popolazione adulta dovrebbe essere vaccinato "entro l'estate 2021".

La pubblicazione dei dati Gimbe è arrivata il giorno dopo l'atto di accusa da parte del premier Mario Draghi, che ha sottolineato come non tutte le regioni stiano rispettando l'indicazione di dare priorità agli anziani.

"Mentre alcune regioni seguono le disposizioni del ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale", ha detto Draghi al Senato, definendo tale disparità "molto difficile da accettare".

Come il resto dell'Unione europea, l'Italia ha iniziato la sua campagna di vaccinazione alla fine di dicembre, concentrandosi inizialmente sui lavoratori ospedalieri e sul personale sanitario.

Ritardi nell'arrivo dei vaccini, insieme all'iniziale blocco della somministrazione del vaccino AstraZeneca ai più anziani, hanno ritardato l'avvio delle vaccinazioni per gli over 80.

"Questi dati certificano l'impossibilità di raggiungere l'obiettivo della Commissione europea di immunizzare almeno l'80% degli over 80 entro fine marzo, sia perché la loro vaccinazione è iniziata solo a metà febbraio, sia perché le Regioni hanno dato priorità a categorie non previste dal piano vaccinale", ha detto Cartabellotta.

Magistrati, avvocati e professori universitari sono alcune delle professioni che hanno 'saltato la fila' in diverse regioni, indipendentemente dall'età.