La crisi tra Spagna e Catalogna: cosa succede ora?

Reuters

Pubblicato 11.10.2017 11:12

La crisi tra Spagna e Catalogna: cosa succede ora?

(Reuters) - La crisi tra Spagna e Catalogna è entrata in una nuova fase dopo che il presidente del governo catalano e leader separatista Carels Puigdemont ha di fatto posticipato di diverse settimane la dichiarazione formale di indipendenza della regione da Madrid.

LA RISPOSTA DEL GOVERNO

** Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha convocato per oggi una riunione d'emergenza dell'esecutivo per decidere la risposta del governo centrale alla dichiarazione. Ieri serra Rajoy ha avuto un incontro con il leader socialista Pedro Sanchez.

** Rajoy potrebbe fare ricorso alla cosiddetta 'opzione nucleare', l'articolo della costituzione spagnola che permette di rimuovere il governo locale e indire nuove elezioni.

** Prima di tale opzione, mai utilizzata prima, il governo Rajoy potrebbe chiedere un voto parlamentare per provare a persuadere Puigdemont ad abbandonare la strada indipendentista.

** Un discorso di Rajoy è in agenda oggi alle 16,00 durante una sessione straordinaria del parlamento spagnolo.

** Qualunque strada scelga, Rajoy sarà probabilmente oggetto di critiche, per aver usato il pugno di ferro oppure per non aver reagito in maniera abbastanza dura contro i separatisti.

** Un'ulteriore possibilità è che nella partita entri la magistratura, chiamando Puigdemont e altri politici a Madrid a deporre.

DIALOGO

** Al momento un vero dialogo tra l'autorità centrale e quella catalana per la risoluzione della crisi rimane altamente improbabile.

** Puigdemont e altri politici regionali hanno firmato ieri un documento in cui si proclama la "piena sovranità" per la Catalogna, anche se non è chiaro se l'iniziativa abbia un qualche valore legale.

** Puigdemont ha annunciato che gli effetti della dichiarazione di indipendenza della Catalogna sono al momento sospesi per concedere tempo al dialogo.

** Il governo centrale ha tuttavia risposto immediatamente che ogni forma di dialogo dovrà avvenire "entro la legge" e che Puigdemont non ha titoli per chiedere colloqui.

** Nel frattempo il Cup (Candidatura d'Unitat Popular) -- partito anticapitalista di estrema sinistra che fa parte del fronte indipendentista e della maggioranza che sostiene Puigdemont -- ha dichiarato che ora la palla è nel campo di Madrid e che sta a Rajoy fare un passo nella loro direzione.

DICHIARAZIONE FORMALE D'INDIPENDENZA

** La dichiarazione d'indipendenza di ieri è largamente simbolica in quanto non è stata formalmente avallata dal parlamento regionale.

** Il Cup, la cui influenza politica è ampiamente superiore rispetto alle limitate dimensioni del partito, insiste che si tenga il voto del parlamento regionale, come previsto dalla legge catalana.

Vota l’App
Unisciti ai milioni di utenti che utilizzano l’app di Investing.com per restare sempre aggiornati.
Scarica ora

** Il Cup ha per ora confermato il proprio appoggio al governo regionale ma ha posto un limite di un mese per i colloqui.

** Nel caso in cui i colloqui non dovessero partire, il Cup e Junts pel Si (Uniti per il Sì), un altro dei partito pro indipendenza, chiederanno probabilmente al parlamento di Barcellona di approvare formalmente la dichiarazione di indipendenza di ieri.

** Tale dichiarazione verrebbe immediatamente bloccata dalla Corte costituzionale spagnola e obbligherebbe il governo di Madrid a inasprire ulteriormente la propria risposta legale e politica alla crisi.

ELEZIONI REGIONALI

** Se i colloqui non si svolgeranno e la dichiarazione d'indipendenza verrà messa al voto del parlamento catalano, il Cup ritirerà il proprio sostengo al governo locale, facendo scattare nuove elezioni nella regione.

** A indire nuove elezioni potrebbe essere anche lo stesso Puigdemont, con lo scopo di rafforzare la propria posizione, attualmente indebolita, o il governo di Madrid, se riterrà che Puigdemont e le autorità catalane abbiano oltrepassato il segno, ad esempio chiedendo la dichiarazione di indipendenza formale da parte del parlamento.