Libia, potenze straniere spingeranno per una tregua a Berlino

Reuters

Pubblicato 17.01.2020 14:49

Libia, potenze straniere spingeranno per una tregua a Berlino

di Ulf Laessing e Ahmed Elumami

BERLINO/TRIPOLI (Reuters) - In occasione del vertice di domenica a Berlino la Germania e le Nazioni Unite spingeranno i due gruppi libici rivali e i loro sostenitori stranieri, in lotta per il controllo della capitale, a concordare una tregua e un meccanismo di monitoraggio come primi passi nella direzione della pace.

E' quanto emerge dalle rivelazioni di alcuni diplomatici e dalla bozza di un comunicato.

Tuttavia l'incontro che si terrà a Berlino nel quartier generale della cancelliera tedesca Angela Merkel non cercherà una mediazione per giungere alla condivisione del potere tra le forze con base a est e il governo di Tripoli riconosciuto dalle potenze internazionali, hanno sottolineato alcuni diplomatici informati sui preparativi.

Il vertice metterà sotto pressione su Khalifa Haftar e sul suo esercito nazionale libico orientale (Lna) affinché fermino un'offensiva che si potrae da nove mesi contro il governo di Fayez al-Serraj nella capitale dopo una pausa di sette giorni nei combattimenti.

Circa 140.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni.

"Spero che la guerra finisca e che riabbiamo il nostro paese per vivere in pace", ha dichiarato Aisha Ali Saleh, madre di otto figli, in un appartamento situato in un cantiere abbandonato senza elettricità né acqua corrente.

Haftar e Serraj si recheranno entrambi a Berlino - insieme ai leader di Russia, Turchia, Egitto e altre potenze occidentali e arabe - nell'ennesimo tentativo di stabilizzare la nazione membro dell'OPEC, in fermento dalla caduta del leader Muammar Gheddafi nel 2011.

I membri della NATO e dei paesi arabi sono stati determinanti nel far capitolare Gheddafi all'epoca, e le potenze straniere sono state poi gli attori chiave del periodo successivo, fornendo droni, pistole e munizioni alle fazioni.

Haftar è sostenuto dagli Emirati Arabi, dall'Egitto, dalla Giordania, dal Sudan e dai combattenti del Ciad e, più di recente, ha ottenuto anche il supporto dei mercenari russi. Anche la Francia ha fornito sostegno.

Dall'altro lato, la Turchia è accorsa in aiuto di Serraj inviando truppe per far fronte ai recenti successi dei cecchini russi. Secondo i diplomatici, sono stati dispiegati centinaia di uomini che hanno combattuto nella guerra in Siria dalla parte della Turchia.

"Berlino rappresenta un'opportunità per riavviare il processo politico e costruire qualcosa partendo dalla pausa dei combattimenti", ha detto un diplomatico occidentale.

Un comunicato di sei pagine visionato da Reuters esorta a compiere "passi credibili, verificabili, sequenziati e reciproci", a partire da una tregua monitorata da comitati tecnici.