Svizzera non asseconderà pressioni dall'estero su chiusura stazioni sci - min. Sanità

Reuters

Pubblicato 03.12.2020 16:11

ZURIGO (Reuters) - La Svizzera non si piegherà alle pressioni dall'estero per la chiusura delle stazioni sciistiche durante le vacanze invernali, come hanno fatto alcuni paesi confinanti.

Lo ha detto il ministro della sanità Alain Berset, segnalando però che i tassi d'infezione in Svizzera sono ancora "molto preoccupanti".

Il governo discuterà domani il proprio approccio "a metà strada" nella lotta contro la pandemia, che ha mantenuto la nazione relativamente aperta e dipendente dal rispetto da parte dei cittadini svizzeri delle misure igieniche imposte per rallentare la diffusione di Covid-19.

Questo approccio ha avuto risultati contrastanti, con i tassi delle nuove infezioni stabili a livelli alti.

Paesi confinanti come Francia, Italia e Germania stanno imponendo strette misure per gli sport invernali a fine anno. L'Austria permetterà alle stazioni sciistiche di riaprire per Natale, rendendo però le settimane bianche quasi impossibili.

"La Svizzera non reagirà alle pressioni degli altri paesi", ha detto Berset alla stampa dopo aver visitato gli operatori sanitari a Basilea, comunicando che Berna è costantemente in contatto con i paesi confinanti.

Tuttavia, l'opinione pubblica potrebbe voltarsi contro la Svizzera, se i cittadini vedranno queste misure un trarre vantaggio dalla prudenza altrui, ha detto Berset.

"Non ci sono pressioni su di noi, ma potrebbero esserci difficoltà per la reputazione della Svizzera, se ci saranno improvvise epidemie in tutta Europa e se altri diranno che provengono dalla Svizzera", ha detto.

"Tuttavia, ciò non ha importanza per noi, se è vero o falso. È solo molto spiacevole per noi".