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Flusso cedolare del 14,40% annuo con un certificate sulle blue chip italiane

Pubblicato 29.04.2024, 08:45
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Il certificato di Vontobel con ISIN DE000VD4NP31 su Stellantis (BIT:STLAM), STM (EPA:STMPA) e Banco BPM prevede l’erogazione di una cedola mensile del 1,20% per un flusso cedolare annuo del 14,40%, a condizione che nessuno dei tre sottostanti perda più del 40% dai valori iniziali, condizione valida anche per il rimborso del nominale alla scadenza.

Emesso il 22 aprile, il certificato è acquistabile leggermente sopra la pari a 100,20€ con tutti e tre i sottostanti sopra ai relativi prezzi di strike. In particolare il worst of del basket è Stellantis a +0,09%, mentre STM segna +4,58% e Banco BPM +6,35%.

Il certificato presenta, come la maggior parte dei cash collect attualmente quotati, l’effetto memoria sulle cedole, come fattore di ulteriore protezione. Tale effetto si attiva se ad una delle date di osservazione trimestrali uno o più sottostanti scendono al di sotto del livello barriera, ovvero in questo caso perdono più del 40% dai prezzi attuali. La cedola non verrebbe erogata, essendo per l’appunto al di sotto del livello barriera, ma non sarebbe persa, bensì accantonata “in memoria” e pagata successivamente alla prima osservazione utile nella quale tutti i sottostanti abbiano recuperato almeno il livello barriera.

LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Dopo un 2023 da primo della classe, il nostro listino ha continuato a performare in modo importante anche in questa prima parte di 2024. Da inizio anno, tra i principali indici azionari globali il FTSE MIB è secondo solo al Nikkei225, con una performance YTD del +12,84%. Il fisiologico rallentamento dell’ultimo mese, dovuto alle preoccupazioni geopolitiche e all’allungamento della prospettiva sui tagli dei tassi da parte della FED è già quasi stato riassorbito. Il questo contesto, ritengo particolarmente interessante il basket di questo certificato perchè due delle tre azioni, ovvero Stellantis ed STM, hanno già corretto in modo importante dai propri massimi, aumentando quindi il margine di sicurezza di fronte ad ulteriori discese marcate.

STELLANTIS
Il titolo ha vissuto un 2023 sorprendente, passando da poco più di 13€ ai massimi storici oltre i 27€ a fine marzo 2024. La correzione dell’ultimo mese ha portato il certificato a fissare il prezzo di strike a 23.025€, mentre la barriera a 13,815€ si trova vicina ai valori che hanno visto la partenza del rally. Ma se consideriamo i valori che il titolo aveva meno di un mese fa possiamo considerare la barriera vicina al -50% dai massimi. Martedì 30 verrà pubblicata la trimestrale, mentre sui valori attuali, secondo InvestingPro il titolo è ancora sottovalutato. La media dei target price degli analisti si trova a 32,89€, mentre per i modelli di analisi si trova a 29,29€.

Andamento grafico Stellantis; fonte Investing.com

ST Microelectronics
Andamento decisamente diverso per STM, che i massimi li ha visti a luglio 2023, oltre i 50€, prima di correggere verso il basso fino ai 35€ a ottobre 2023. Nel successivo ciclo, dopo il massimo a 47€ di dicembre, il ribasso che l’ha portata sui valori attuali. Il prezzo di strike si trova a 36,972€, prezzo vicino al quale STM ha trovato supporto negli ultimi giorni. La barriera si trova a 22,1832€, su valori che il titolo non vede dalle buie settimane dei primi lockdown a marzo 2020 e che rispetto ai massimi recenti dista oltre il 50%. Anche in questuo caso i target price su InvestingPro si trovano notevolmente più in alto, con gli analisti che vedono il titolo a 50,54€, mentre i modelli di investimento a 47,42€.

Andamento grafico STM; fonte Investing.com

BANCO BPM (BIT:BAMI)
Chi invece non si trova lontano dai propri massimi (di periodo, non assoluti), come tutti i titoli del settore bancario italiano in questo momento, è Banco BPM. La trimestrale del 7 maggio probabilmente mostrerà ancora numeri record per l’istituto di credito, motivo per cui negli ultimi giorni diverse banche d’affari hanno alzato i loro target sul titolo. Lo strike si trova a 5,845€ ed è interessante perchè da li il titolo ha rimbalzato di oltre il 6%, aumentando il margine sulla barriera, che invece si trova a 3,507€, sul cui valore il prezzo ha trovato una solida base per il rally dell’ultimo anno.

Andamento grafico BPM; fonte Investing.com

PROTEZIONE E RENDIMENTO
Tutti e tre i sottostanti presentano livelli barriera e quindi di protezione molto profondi e questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale e il flusso cedolare sono garantiti dall’emittente. Fino a che nessuno dei sottostanti scende sotto a tali livelli, infatti, il certificato paga una cedola mensile del 1,20% con un flusso cedolare annuo del 14,40%. Come già anticipato le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi nel caso in cui uno dei quattro titoli si trovi al di sotto del -40% alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Sarà sufficiente che entro la scadenza (anche eventualmente il giorno stesso della scadenza) il titolo worst of risalga al di sopra di tale livello per vedere erogate tutte le cedole precedentemente accantonate.

DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il 22 ottobre 2026, con una durata di due anni e mezzo, ma già da ottobre 2024 sarà prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del 22 ottobre, qualora tutti e tre i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 100€ e pagando la cedola mensile del 1,20%. Dato l’acquisto ad oggi leggermente sopra la pari, in caso di richiamo alla prima osservazione di ottobre si avrebbe il rimborso a 100€ più l’erogazione di 6 cedole mensili del 1,20%, per un rendimento del 7% in sei mesi. Qualora anche solo uno dei titoli fosse sotto al livello iniziale, dall’osservazione successiva, ovvero quella di novembre 2024, il livello autocall scende del 1% al mese, fino al 77% del prezzo iniziale di settembre 2026, il mese precedente alla scadenza.

SCENARI A SCADENZA
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, a ottobre 2026 si avranno due scenari:
- il rimborso al nominale di 100€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 40% dai prezzi iniziali. In questo caso il rendimento sarà pari alla somma delle 30 cedole mensili del 1,20% incassate durante la vita del prodotto, per un totale del 36%. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
- rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei tre titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio STM dovesse scendere del 45% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 55€ su un nominale di 100€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le cedole incassate nel corso della vita del prodotto.

RIEPILOGO
Anche nelle ultime settimane di incertezza, il nostro listino si è dimostrato piuttosto resiliente, andando in poco tempo a ricoprire quanto lasciato sul terreno. Le tre aziende del basket vivono momenti diversi e se da un lato, la sana correzione di STM e Stellantis amplia ulteriormente, almeno a livello grafico, il gap tra i massimi e la barriera di protezione, il buon momentum dei titoli bancari può continuare a sostenere BPM. Per quest’ultima ritengo salutare un’eventuale correzione, ma anche se il titolo dovesse rallentare, vedo di difficile raggiungimento il livello barriera dato il contesto di tassi di interesse ancora molto elevati.
Personalmente credo il certificato appena analizzato, il DE000VD4NP31 possa essere una buona soluzione per investire su titoli del nostro listino e poter beneficiare di un flusso cedolare molto importante anche in caso di lateralità o correzione moderata dei mercati. Ricordiamo infatti che, se nessuno dei sottostanti perde oltre il 40%, viene erogato un flusso mensile del 1,20% per un rendimento annuo del 14,40%.
La protezione è sempre un fattore molto importante e le barriere, al di là della distanza percentuale dei titoli da esse, considerando il mero prezzo a cui sono poste, sembrano sufficientemente protettive anche in caso di scenario negativo.

Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Vontobel che presenta un rating A2 (Moody’s), sinonimo di solidità dell'emittente. Il basket è composto da quattro delle principali aziende del nostro paese, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.

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Ultimi commenti

Ma chi è quel pazzo che paga il 14,40 su un certificate quando le obbligazioni pagano 1/3 di quel tasso? Continuate a correre dietro ai rendimenti dei certificate…. 🤣🤣
Ragazzi, state alla larga da questa roba...
io chi sottoscrive questo tipo di strumenti non lo capirò mai. Derivati impacchettati e confezionati per il retailer sprovveduto e attratto dalle cedole così alte.. senza capire minimamente i rischi che si corre ... chissà perché gli istituzionali non li sottoscrivono.. eppure ehi vedi che cedola... ciarpame
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