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2 ETF per partecipare all’attuale mercato rialzista delle materie prime agricole 

Pubblicato 02.03.2022, 15:00

Le materie prime agricole ed i titoli e gli ETP ad esse collegati hanno registrato ritorni significativi nell’ultimo anno, grazie alla combinazione di fattori macro-economici che hanno sostenuto il settore.

Da quando le economie hanno cominciato a riaprire, inflazione, problemi di approvvigionamento e ripresa della domanda di etanolo per i carburanti hanno spinto su i prezzi delle materie prime agricole. Ad esempio, l’indice S&P GSCI Agriculture Index è schizzato di oltre il 28% sul periodo.

Ma, proprio quando gli analisti cominciavano a vedere la luce in fondo al tunnel, con degli indicatori macro-economici che sembravano vicini al picco, l’invasione russa dell’Ucraina ha aggiunto una nuova serie di pressioni sui prezzi del settore agricolo.

Un recente report di Gro Intelligence sottolinea:

“Russia ed Ucraina insieme producono il 14% del frumento globale e sono responsabili del 29% di tutte le esportazioni di frumento. Contribuiscono anche al 17% delle esportazioni mondiali di granturco”.

S&P Global fa notare che le tensioni militari dovrebbero:

“mantenere i prezzi di materie prime come l’olio di girasoli, il granturco e il frumento elevati sul breve termine”.

Di recente, abbiamo parlato di numerosi fondi che potrebbero interessare ai lettori considerato l’attuale clima geopolitico: qui, qui, qui e qui. Nell’articolo di oggi ne presenteremo altri due.

1. iShares MSCI Global Agriculture Producers ETF

  • Prezzo attuale: 42,49 dollari
  • Range su 52 settimane: 37,43-43,88 dollari
  • Rendimento dividendo: 1,38%
  • Percentuale di spesa: 0,39% all’anno

La nostra prima scelta è un ETF, l’iShares MSCI Global Agriculture Producers ETF (NYSE:VEGI). Offre accesso ad aziende globali che producono prodotti chimici agricoli, fertilizzanti, macchinari ed alimenti confezionati. È stato lanciato nel gennaio 2012.

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VEGI Weekly Chart

VEGI, che possiede le azioni di 148 aziende, replica l’indice MSCI ACWI Select Agriculture Producers Investable Market Index. I primi 10 nomi rappresentano quasi il 57% degli asset netti di 89,8 milioni di dollari.

In termini di sotto-settori, troviamo materiali (36,35%), beni di consumo (34,38%) ed industriali (28,83%). Circa metà delle aziende si trova negli USA. Seguono, tra gli altri, Canada, Norvegia, Giappone, India, Italia, Cina, Arabia Saudita, Israele e Malesia.

In cima alla lista ci sono il produttore di macchine pesanti per l’edilizia e l’agricoltura Deere & Company (NYSE:DE); il produttore di potassio canadese Nutrien (NYSE:NTR); il colosso delle materie prime e del trattamento alimentare Archer-Daniels-Midland (NYSE:ADM); Corteva (NYSE:CTVA), che fornisce soluzioni per la protezione del raccolto; ed il produttore nipponico di macchinari per l’edilizia e l’agricoltura Kubota (OTC:KUBTY).

Negli ultimi 12 mesi, VEGI ha visto ritorni del 10,2% ed ha toccato un massimo storico negli ultimi giorni. L’ETF è salito di oltre il 3,9% nel 2022.

I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 16,44x e 2,40x. I lettori interessati che credono che i mercati dell’agricoltura non abbiano ancora pienamente messo in conto le implicazioni negative dell’attuale conflitto armato potrebbero pensare di comprare VEGI a marzo.

2. ELEMENTS Linked to the Rogers International Commodity Index - Agriculture Total Return

  • Prezzo attuale: 9,940 dollari
  • Range su 52 settimane: 6,74-10,37 dollari
  • Percentuale di spesa: 0,75% all’anno

L’ELEMENTS Linked to the Rogers International Commodity Index - Agriculture Total Return (NYSE:RJA) è un ETN, uno strumento di debito non garantito, di cui abbiamo parlato nel dettaglio qui. Offre esposizione alle materie prime agricole. Il fondo ha cominciato gli scambi nell’ottobre 2007 ed ha 183,5 milioni di dollari di asset netti.

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RJA Weekly Chart

L’ETN, che possiede 19 asset, replica i ritorni dell’indice Rogers International Commodity Index, un sotto indice del RICI, il Rogers International Commodity Index®—Total ReturnSM. L’indice RICI è stato lanciato nel luglio 1998 da James Rogers, il seguitissimo trader delle materie prime.

Circa metà di RJA si concentra nelle quattro principali materie prime agricole: granturco (13,60%), frumento (13,60%), cotone (12,03%) e soia (10,03%). Seguono caffè, bestiame ed olio di soia con un peso del 5,73% ciascuno, ed altre materie prime agricole, come semi di colza, zucchero, riso, succo d’arancia e latte.

Dall’inizio dell’anno, RJA ha visto ritorni di oltre il 14,9%. I lettori che desiderano un’esposizione diretta alle materie prime (anziché investire su società del mondo dell’agricoltura) potrebbero tenere sotto controllo RJA.

Gli sviluppi geopolitici probabilmente influenzeranno la performance delle materie prime contenute in RJA. Quindi, potrebbe anche essere uno strumento di trading tattico sul breve termine. Infine, dobbiamo ricordare ai lettori che tutti gli ETN sono soggetti a rischi del credito e di conseguenza necessitano di un’ulteriore due diligence.

Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

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