Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. Nell’appuntamento odierno andrò a proporre un aggiornamento su un titolo che avevo già discusso qualche mese fa, alla luce di richieste in merito. Il titolo oggetto dell’analisi è Intel Corporation (NASDAQ:INTC). Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo).
Essendo questa un’analisi di aggiornamento eviterò di ripetermi nei dettagli introduttivi relativi a storia e caratteristiche dell’azienda, soffermandomi invece sugli aspetti di analisi tecnica e aggiungendo rispetto all’intervento fatto in passato spunti di analisi fondamentale e le indicazioni stagionali.
Partiamo dunque dando uno sguardo ai grafici. Rispetto a quanto accaduto al tempo della prima discussione del titolo, ad inizio maggio 2023, il titolo è riuscito a superare la soglia dei 30$ per azione e a consolidarsi al di sopra di tale livello e per poco non ha raggiunto il target che avevo indicato per il breve-medio periodo di 38$ (infatti la salita si è arrestata sui massimi del 20 giugno a 37,11$). Ad oggi la configurazione grafica rimane propositiva per un arco temporale ampio, invece nel breve periodo i prezzi stanno avendo a che fare con un livello molto importante (33$ per azione) e qualora venisse perso ciò potrebbe lasciare spazio a un’altra fase di lateralità come accaduto nei mesi passati e quindi una fluttuazione in uno spazio rettangolare, probabilmente nel range 30$-33$, come accadeva prima del superamento dei 30$. Da sottolineare sono anche i volumi, i quali sono in visibile aumento rispetto al passato facendo pensare che sia tornato dell’interesse verso il titolo, giustificando in parte quelli che sono stati gli aumenti segnati dai minimi.
Venendo ora alle novità, parliamo primariamente di stagionalità per comprendere cosa la statistica dice in merito all’andamento possibile dei prezzi. Partendo dalla considerazione che Intel non presenta un trend netto per tutti i mesi dell’anno, appare comunque chiaro che nella maggior parte dei mesi si ripresentano delle prestazioni simili, soprattutto nella parte centrale e finale dell’anno. In questo 2023 la stagionalità, da gennaio a giugno, si è verificata corretta in 4 mesi su 6; nei due mesi in cui non è stata corretta, ovvero gennaio e giugno il titolo ha “sovraperformato”, in quanto era prevista una stagionalità negativa e invece i prezzi sono saliti ugualmente. Questo fenomeno potrebbe essere letto in due modi:
1. A gennaio la precisione è molto bassa quindi è plausibile un errore;
2. A giugno invece l’accuratezza era a nostro favore con un 64%, eppure il titolo è salito. Proprio questo fenomeno è quello interessante: se un titolo che statisticamente performa male, si trova nella condizione di performare bene, può far pensare ad una forza maggiore intrinseca e quindi a maggiori possibilità rialziste.
Facendo riferimento al punto 2, a luglio sono previsti ribassi (con una precisione del 60%), tuttavia fenomeni come le trimestrali, la Fed, la stagionalità fortemente positiva degli indici USA che ho presentato nell’articolo di ieri, potrebbero fare anche da “jolly” e rendere più imprevedibile l’andamento del titolo sia al rialzo che al ribasso.
Chiudendo l’analisi di aggiornamento vorrei discutere brevemente dei fondamentali dell’azienda tech. Infatti Intel non presenta dei documenti di bilancio brillanti, le debolezze interne si riflettono perfettamente sui numeri; numeri che purtroppo sono spesso in calo se si parla di entrate e attività operative, mentre i costi di gestione e le passività sono in aumento, generando maggiori tensioni economico-finanziarie.
Che la società stia mettendo in campo una solida ristrutturazione credo sia noto e indiscutibilmente necessario, tuttavia questo non viene apprezzato dal mercato e dagli investitori. Un esempio di elemento poco apprezzato è il sensibile taglio del dividendo, passato da 0,365$ a 0,125$ per azione.
Guardando nel dettaglio altri dati si nota anche come solo nell’ultimo trimestre il debito sia stato fortemente utilizzato, nella sua declinazione a lungo periodo, passando da un 47% a fine 2022 a un 57% nel primo trimestre 2023.
Questo ma anche molti altri dati, come i margini operativi negativi, la perdita registrata nei vari trimestri, chiaramente rendono l’investimento maggiormente rischioso perché al momento non c’è certezza che i problemi verranno risolti, non è nemmeno noto quanto tempo sarà necessario per rimediarvi. Occhi puntati quindi sulle trimestrali, cercando segnali di ripresa, ma anche osservando i grafici, consapevoli del fatto che i mercati anticipano gli eventi.
Per concludere vi lascio la mia opinione in merito: personalmente ritengo che Intel Corporation (NASDAQ:INTC) sia un’azienda che ha sofferto molto negli ultimi periodi, complice l’elevata concorrenza e i precedentemente citati problemi aziendali, tuttavia ritengo che i margini di miglioramento siano possibili in modo concreto in un arco temporale di qualche anno, e come livello potenziale di arrivo la soglia dei 42,50$ mi pare appropriata. Non mi aspetto nuovi massimi storici, ma una valutazione appropriata del titolo, anche alla luce del fatto che questi problemi interni potrebbe rallentare la società nel seguire l’onda dell’innovazione.
L'analisi di aggiornamento si conclude qui. Vi auguro buon proseguimento di giornata e buon trading!
Disclaimer: il presente articolo non ha alcuna finalità di consulenza finanziaria e non rappresenta un consiglio su come investire o disinvestire i propri soldi. La consapevole valutazione dell'investitore non può essere in alcun modo sostituita, alla luce del personale profilo di rischio e della possibilità di perdere il proprio denaro.