Giornata no per le borse europee che chiudono in calo. L'indice Ftse Mib cede il 2,39% a 16.076,03 punti. Francoforte va giu' dello 0,53%, Londra dello 0,26% e Parigi dello 0,86%. Madrid perde oltre un punto percentuale. Il motivo principale della discesa dei mercati fa capo alla paura relativa alle condizioni della Spagna ed al possibile salvataggio della stessa.
Non aiuta in tal senso il buon esito dell'asta di titoli pubblici spagnoli ed in attesa di nuovi fattori di spinta al rialzo prevalgono le prese di profitto sui mercati.
La mattinata era iniziata bene dopo la pubblicazione dell'indice Zew che e' risultato migliore del previsto indicando un rallentamento della principale economia europea. Il -18,2 di settembre e’ migliore del -20 stimato e del -25,5 di agosto.
E' il primo dato positivo da cinque mesi a questa parte ma le previsioni per il prossimo semestre non sono rosee e le cadute potrebbero esserci nuovamente.
In mattinata c’erano state aste sui titoli spagnoli a 12 e 18 mesi con un collocamento di 4,6 miliardi di euro, sopra la stima prevista di 4,5 miliardi. Di maggiore interesse saranno pero’ le aste di domani. Juncker parlando della situazione spagnola ha dichiarato che la zona euro imporrà "condizioni molto dure" alla Spagna in cambio di un'eventuale aiuto finanziario.
"Noi ci confronteremo con la Spagna su delle condizioni molto dure ma non mi fate dire in anticipo agli spagnoli e per mezzo della stampa cosa ci attendiamo da loro".
Si parla ancora della decisione della Federal Reserve di effettuare un nuovo allentamento quantitativo considerate "pienamente in linea" con il mandato dell'Istituto centrale da parte di Dudley, presidente Fed di New York, che ha sottolineato come "senza un ulteriore allentamento monetario, la crescita resterebbe troppo contenuta nei prossimi anni per intaccare la capacità residua rimanente dalla Grande recessione".
Il membro della Fed ha ricordato che "se l'economia sarà più debole", la Fed "farà di più" in termini di acquisto bond, aggiungendo che "se l'economia sarà più forte, e si vedrà un miglioramento sostanziale del mercato del lavoro", l'istituto centrale "farà di meno".
In quest’ambito e’ stato sottolineato come la Fed non irrigidira’ la politica monetaria anche di fronte ad un miglioramento dell'economia e che comunque le prospettive per il futuro "nel breve termine" rimangono in questo momento “deludenti". La disoccupazione è "inaccettabilmente elevata", mentre "le misure del tasso di inflazione di fondo sono moderate".
Sul fronte macro la giornata odierna ha alcuni appuntamenti interessanti con, alle 10.30, la pubblicazione del verbale dell’ultima riunione della Bank of England. Alle 14,30 da seguire I dati sul settore immobiliare dagli Usa (vendite di nuove case e permessi edilizi) ed idem alle 16 (con le vendite di case esistenti).
I cali degli ultimi 2 giorni sono di tipo fisiologico dopo I forti rialzi della passata settimana. Sull’EurUsd la tenuta sopra 1.30 risulta determinante per la prosecuzione del trend di rafforzamento degli ultimi tempi. Interessanti I segnali sul UsdJpy che riprende bene sopra quota 78.
Tengono bene gli indici americani con particolare riferimento allo S&P500.