Mercati contrastati nella giornata chiave della settimana con le borse europee che chiudono in rosso colpite dalle prese di beneficio, inevitabili dopo le buone performance delle ultime sedute. L'indice Ftse Mib scende dell’1,07% a 16.244.
Altre borse europee: Francoforte -0,39%, Parigi -1,05%, Madrid -0,73%. Buoni i risultati dell'asta italiana sui titoli di stato con un collocamento di bond pari a 6,5 miliardi di euro e tassi che registrano una forte flessione, scendendo sotto il 3%, al minimo in quasi due anni.
A rendere il clima caldo nella prima meta’ della giornata sono anche le notizie relative alla Grecia. Le parole del rappresentante ellenico al Fmi secondo cui la Grecia avrà bisogno di un terzo piano di aiuti, hanno invece riportato i timori sulla crisi greca. Il ministro delle Finanze di Atene ha smentito il tutto spiegando che "la posizione del Paese viene espressa dal primo ministro e dal ministro delle Finanze".
Tuttavia e’ il bollettino mensile della Bce a ricordare che le sfide da affrontare sono ancora molte, parlando di tensione sui mercati finanziari e di disoccupazione che è destinata ad aumentare. Sono molti i dubbi sulla tenuta dell’Italia che sarà a rischio se non riuscirà a rispettare gli impegni presi sul fronte del debito.
I dubbi sono anche sul fronte interno Italiano con Confindustria, che afferma che "l'Italia è nel pieno della peggior crisi economica in tempo di pace”.
Le attenzioni di tutti sono state pero’ per l’evento del tardo pomeriggio con la Fed che ha comunicato che espandera' il suo portafoglio a lungo termine con l'acquisto sul mercato aperto di $40 miliardi al mese di obbligazioni legate ai mutui immobiliari, nel tentativo di stimolare la crescita Usa e ridurre la disoccupazione.
Gli operatori erano in attesa di un comunicato alle 20:15, come d'abitudine alla fine della riunione mentre l'annuncio e' arrivato all'improvviso. Il comunicato sostiene che: "Se lo scenario per il mercato del lavoro non migliora in modo sostanziale, il FOMC continuera' l'acquisto di MBS, mortgage-backed securities (cioe' le obbligazioni legate ai mutui immobiliari garantite dalle agenzie governative Fannie Mae e Freddie Mac), prendera' la decisione di ulteriori acquisti di asset e utilizzera' gli altri strumenti di politica monetaria che saranno appropriati" e che manterra' i tassi a breve (federal funds) vicino a zero "almeno fino a meta' 2015", spostando quindi il termine annunciato l'ultima volta, di ulteriori sei mesi (prima era posto a fine 2014).
La Fed ritiene che "una posizione altamente accomodante di politica monetaria rimarra' appropriata per un considerevole periodo di tempo dopo che la ripresa economica si sara' rafforzata". Solo un membro (Lacker) si e’ dichiarato contrario ricordando che un rialzo dei tassi d'interesse dovra’ essere effettuato entro il 2013 e si e' opposto in giugno alla decisione di estendere l'operazione Twist fino alla fine dell'anno.
Polemiche ha suscitato a livello politico l’annuncio soprattutto da parte repubblicana che teme la spirale inflazionistica derivante da tale intervento.
La giornata aveva registrato altri dati sul fronte macro con le richieste di sussidio di disoccupazione aumentate di 15 mila unita' rispetto le previsioni e raggiungendo quota 382 mila.
I prezzi alla produzione, intanto, hanno registrato un aumento maggiore del previsto.
Due orari sono particolarmente importanti per la giornata odierna. Ore 14,30 occhio al dato sull’inflazione Usa ed ai dati sulle vendite al dettaglio. Dati negativi potrebbero penalizzare le borse. Le previsioni sono di dati inferiori al mese scorso. Alle 15,55 importante dato sulla fiducia dei consumatori redatto dall’Univerista’ del Michigan.
Da continuare a seguire la situazione tecnica dello S&P500 che, dopo aver aggiornato I propri massimi e superato la resistenza posta a 1450, sopra questo livello potrebbe mantenersi nel suo trend rialzista ma bisognera’ portare attenzione alla resistenza posta a 1509 e fare attenzione alle prime divergenze che potrebbero far presagire delle prese di profitto a breve.
Vediamo quanto dureranno gli effetti dell’annuncio del QE3, bene anche EUR/USD che non riesce ancora a testare la soglia psicologica di 1,30/1.302.