Il Dax conferma i dubbi emersi nella seduta di venerdì, allorquando avevamo lanciato un puntuale (per ora...) segnale di monetizzazione del nostro portafoglio azionario.
La configurazione tecnica che ci aveva messo in allarme, infatti, sembra pienamente confermata e pochi minuti fa anche la prima trendline di supporto dinamico è stata violata abbastanza facilmente provocando un effetto domino su tutti i listini azionari europei.
Anche il BUND, tassello importantissimo della nostra analisi intermarket conferma lo scenario di cui sopra, aprendo la settimana con un timido ma evidente recupero dai minimi segnati venerdì.
Quanto alle commodity currencies e al cambio EUR/USD, sembrano saltate le correlazioni abituali a favore di un super dollaro, che beneficia degli ottimi dati sull'occupazione americana.
L'America ritorna locomotiva del mondo e il dollaro recupera il suo ruolo di valuta forte?
Tutto sembra indicare questo scenario come molto probabile, ma sono necessarie ancora diverse conferme prima di ipotizzare un cambio della guardia fra Euro e Dollaro, che avrebbe conseguenze di ampia portata sia sotto il profilo economico che politico.
BUND - rimbalzo in corso
Il BUND torna ad attrarre liquidità supportato dalle prese di profitto scattate sull'azionario e punta con decisione verso la prima resistenza dinamica di breve in area 145.50. Operativamente riteniamo opportuno assecondare questo movimento che assumerà maggiore consistenza/valenza solo in occasione dei test dalla prima resistenza sopracitata, oppure dell'evidente supporto dinamico di lungo termine a 143.50.
DAX - Sell short (close long)
Il DAX conferma i dubbi emersi nella seduta di venerdì, durante la quale non era riuscito a superare i massimi intraday e, complice una evidente divergenza ribassista, perfora al ribasso con decisione il primo supporto dinamico di breve.
Mentre vi scriviamo anche la zero line dell'indicatore CCI è sotto attacco, lasciando presagire un ulteriore aumento della volatilità nelle prossime ore con conseguente nuova spinta ribassista.
Operativamente si consiglia la chiusura di posizioni long sui mercati correlati (azionario in primis...), attendendo le prossime soglie numeriche di Fibonacci per una più completa valutazione dello scenario compessivo.
L'assenza di riferimenti grafici particolarmente evidenti, infatti, porta ad utilizzare i "ritracciamenti di Fibonacci" come i riferimenti pratici più adatti per identificare aree di supporto; alla luce di questa considerazione e considerando l'intervallo da misurare quello compreso fra i minimi a 7420 punti e i recenti massimi a 8.356, ne ricaviamo due livelli di potenziale target di questa discesa stimabili a 8.140 (Fibo 23.6%) e 8.000 (Fibo 38.2%).
AUD/USD - sell short da area 1.0190
Il dollaro australiano, commodity currencies importantissima, conferma la forza del dollaro e corregge con particolare forza. Uno scenario del genere era già stato anticipato in un nostro post di alcuni giorni fa all'interno del quale commentavamo:
"...attenzione al dollaro australiano, che ha appena realizzato un triplo minimo che rientra fra le figure di inversione più conosciute in analisi tecnica. Va considerato, peraltro, lo status di commodity currencies per eccellenza riconosciuto a questa valuta e le logiche ripercussioni che un suo indebolimento ulteriore avrebbe sui listini azionari cui è direttamente correlata. A supporto di quanto sopra valga il grafico a seguire, su cui abbiamo evidenziato il triplo minimo oggetto di test proprio in queste ore: è evidente che una eventuale violazione dello stesso provocherebbe l'apertura di posizioni short con obiettivo almeno 150 pips al di sotto dei prezzi attuali, mentre un'eventuale reazione/rimbalzo avrebbe comunque un target abbastanza chiaro e limitato e stimabile in area 1.0280 dove transita la prima resistenza dinamica degna di nota...".
EUR/USD - short sotto area 1.2850
Se la dinamica ribassista appare decisamente confermata sul cambio AUD/USD, lo stesso non si può dire per l'euro, ancora lontano dal supporto strategico di lungo termine in area 1.2840.
Al rialzo, area 1.34 appare il baluardo da superare per ipotizzare l'abbandono di questa estenuante e contradditoria fase di congestione, chiaramente legata al potenziale ritorno del dollaro come valuta mondiale di riferimento.
In conclusione, se appaiono evidenti le configurazioni tecniche e logiche che stanno guidando l'andamento del BUND e del DAX, meno scontate appaiono le fasi in essere su AUD/USD e EUR/USD, decisamente condizionate dal prepotente ritorno di forza del dollaro.
Le correlazioni intermarket, peraltro, non sono eterne e vanno verificate giorno per giorno: è questo l'impegno più gravoso che ci attende nei giorni a venire, caprire se il dollaro si sostiturà all'euro ribaltando la correlazione in corso "Euro forte=borse forti" a favore di quella storica in essere fino a pochi anni fa e che vedeva i rialzi di borsa ciclicamente correlati all'apprezzamento del biglietto verde.
Pietro Paciello
Asset Manager & Chief Analyst
UPTREND ADVISORY Srl